Roghi di rifiuti e discariche abusive, è allarme ambiente e salute

Monitoraggio di Brianza SiCura: 13 casi negli ultimi mesi in Brianza con una crescita preoccupante a partire dal 2018

La mappa di incendi e discariche abusive in Brianza

La mappa di incendi e discariche abusive in Brianza

Monza - Torna l’incubo roghi di rifiuti e discariche abusive: 13 casi sospetti in Brianza solo nel 2021. Con una crescita "preoccupante" a partire dal 2018 che riaccende l’attenzione sulla piaga dello smaltimento illegale. L’ultimo monitoraggio di Brianza SiCura mette a referto "almeno 60 incendi di rifiuti negli ultimi 10 anni, di cui una quarantina nell’ultimo quadriennio. E molte volte c’è un collegamento con le mafie", denuncia Roberto Beretta, presidente dell’associazione di volontariato per l’educazione alla legalità e il contrasto alla criminalità organizzata in Brianza. L’ultimo episodio di vaste dimensioni è scoppiato nell’area ex Snia a Varedo.

Incendio doloso su 6mila metri quadrati di area dove erano stipate 2mila tonnellate di rifiuti, proprio alla vigilia delle operazioni dei rifiuti indifferenziati stoccati in rotoballe e pronti per essere distrutti negli inceneritori, funzionali al progetto di rigenerazione urbana dell’area. Ma già a marzo in una ditta dismessa lungo corso Garibaldi a Seveso aveva preso fuoco una catasta di rifiuti, e poi a Nova Milanese, Cesano Maderno, Ceriano Laghetto, davanti a un capannone artigianale di Muggiò, a luglio in un’area accanto alla piattaforma ecologica di Monza, a settembre a Concorezzo in una azienda specializzata nella logistica della raccolta rifiuti. "Non abbiamo elementi che dietro ogni episodio ci sia la criminalità organizzata, ma spesso si tratta di attività illecita", precisa Beretta. Per questo "non bisogna abbassare la guardia perché, dopo un temporaneo calo nel 2020 anche per effetto dell’allarme sociale suscitato dai roghi di capannoni intorno a Milano, si sta ora registrando un ritorno alla pratica degli incendi dolosi, estremamente dannosa per l’ambiente e per la salute. I fumi e l’aria inquinata non osservano i confini comunali e tutti gli eventi registrati, anche se non direttamente nella nostra provincia, ci riguardano da vicino".

Anche per questo "Regione Lombardia ha istituito una sua Commissione d’inchiesta sul sistema di gestione dei rifiuti - riconosce Beretta -. Lo smaltimento è di per sé un’attività che comporta forti rischi ambientali, che però diventano danni effettivi anche a causa di pratiche illecite condotte soprattutto dalla criminalità organizzata. La situazione si è acuita negli ultimi anni pure a causa di fattori esterni, come la minore possibilità di esportare i rifiuti all’estero (per esempio in Cina) e la diminuita disponibilità di discariche convenzionali. I sistemi di trattamento si sono perciò trovati in forte sovraccarico, con conseguente aumento dei costi per le aziende, e le pratiche illegali – dall’accumulo di rifiuti in cave abbandonate e poi ricoperte di terra, allo stoccaggio in aree dismesse e successiva eliminazione tramite incendi – hanno trovato nuovo slancio". E la Brianza "è un territorio delicato a causa della forte urbanizzazione e delle numerose attività industriali". Situazione che impone innanzitutto "maggiori controlli, con la polizia locale che, avendo una conoscenza cap illare del territorio, ha la possibilità di monitorare aree dismesse, cave e traffico di mezzi pesanti". Serve, però, che "gli enti coinvolti si parlino per rendere l’attività di sorveglianza e repressione sempre più efficace". A cui va aggiunto "il ruolo dei cittadini-sentinelle come è stato, in parte, per la cava Molinara a Desio".