Non ricorda i volti come Brad Pitt: studiato il caso di una brianzola

Il “guasto organico“ della paziente analizzato dagli esperti della Asst Brianza-Neurologia di Desio Lo studio pubblicato sulla rivista Neurocase: "Disturbo rarissimo"

Brad Pitt

Brad Pitt

Desio (Monza) -  Come Brad Pitt ed Enrica Bonaccorti, anche la paziente brianzola non riconosce più i volti delle persone. Si chiama prosopamnesia, il caso è stato analizzato da uno studio dell’Asst Brianza-Neurologia di Desio, direttore Ignazio Santilli, e pubblicato da Neurocase, la prestigiosa rivista medica che ha portato la vicenda dall’attenzione della comunità scientifica internazionale. Nell’articolo è descritta l’origine del disturbo, un deficit neuropiscologico a causa del quale la donna non "ricordava" le facce delle persone che conosce.

Un guasto organico che richiede una valutazione specifica "importante perché permette di formulare una diagnosi corretta e di confermare la natura reale del problema che rischia di essere considerato solo come psicologico", spiega Maria Pia Grassi, specialista del Pio XI che coordina l’attività in questo ambito. Testimonial d’eccezione di una condizione di cui si parla poco, l’attore americano, star di Hollywood, amatissimo dal pubblico. L’indimenticabile rapinatore di Thelma &Louise in un’intervista anni fa confessò: "Ho questo problema, ma nessuno mi crede". Una frase che rivela tutto il disorientamento di chi ne soffre, la disperazione e il dolore di perdere qualsiasi punto di riferimento che sfocia nel rinchiudersi in se stessi, nella paura di sentirsi soli in mezzo a tanta gente.

"Spesso infatti – aggiunge la specialista – i guai neuropsicologici vengono scambiati per difficoltà emotive. Non solo in casi molto rari come il nostro, il terzo segnalato in letteratura, ma, anche in quelli più frequenti come la prosopagnosia. Una malattia diversa, più legata alle percezione, la ‘cecità facciale’ colpisce lo stesso paziente che guardandosi allo specchio, o sfogliando le proprie foto, vede un estraneo".

L’indagine per individuarle è sofisticata "richiede abilità e competenze consolidate", che a Desio, dopo 10 anni di attività, sono un patrimonio acquisito. La Neuropsicologia aiuta i ricoverati, dalla Psichiatria alla Medicina, ma risponde anche alla domanda degli ambulatori. "Viene così garantito – sottolinea Grassi – un servizio preziosissimo per la cura di tutti i disturbi cognitivi, che possono dipendere anche da malattie degenerative o traumi".