"Aspettavamo dal 1912, ora non so per chi tifare"

Claudio Sala, Poeta del Gol "Qui il mio trampolino. Gigi mi cambiò ruolo, pensai. fosse matto ma esplosi"

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"Quando tutto è cominciato ero solo un ragazzo, venivo da Macherio e al Monza ebbi il mio trampolino di lancio. Esordii in serie C e in serie B, ma retrocedemmo subito... poi però arrivò Gigi Radice in panchina e nel 1967 tornammo subito in serie B. Erano anni bellissimi. Non l’avrei mai creduto, ma ero pronto a spiccare il volo".

Claudio Sala, oggi 74 anni, il Poeta del Gol, uno dei giocatori più talentuosi in assoluto nella storia del Calcio Monza, con mezzo cuore tutto proiettato a Torino. "Dopo una prima esperienza in A al Napoli, approdai al Torino e ci rimasi dal 1969 al 1980. E fu lì che ritrovai a un certo punto proprio Gigi Radice. Io avevo sempre giocato da numero 10, dietro le punte, quella maglia era il sogno di ogni bambino che giocava a calcio". E invece... "Invece Radice volle cambiarmi ruolo. Pensavo fosse matto, voleva che giocassi da tornante, da numero 7. Io non sapevo se ne avevo le caratteristiche: non ero mai stato veloce, in compenso sopperivo con la tecnica e il dribbling, ma ero molto perplesso".

Radice aveva visto giusto. Nel 1975-76 arruiva lo scudetto, l’anno dopo soprattutto il secondo posto. Ciccio Graziani e Paolino Pulici segnanoi gol a raffica, ma gli assist sono (quasi) tutti di Claudio Sala. "Per due anni di fila vinsi anche il premio del Guerin Sportivo come miglior giocatore. Era la mia consacrazione". Ricordi. "Al Torino facemmo il clan dei brianzoli, Patrizio Sala, Luciano Castellini, Gigi Radice, tornai in Nazionale, anche se davanti avevo Causio e il blocco juventino".

E adesso il Monza è in serie A.

"Centodieci anni di speranze deluse finalmente si sono concretizzate, c’è una grande società. Sono tornato a Monza già due o tre volte, sono venuto per la festa della promozione, ora ci sono finalmente solidità e voglia di fare bene". Per chi farà il tifo? "Per tutti e due, in fondo Monza mi ha lanciato ma Torino è stato l’apice della mia carriera. Peccato solo che non sarò allo stadio, sono in vacanza in Calabria e me la godrò alla Tv... anche se avrei sperato che questa partita si disputasse più in là, così sarei stato lì".

Sarebbe stata la partita del cuore di Gigi Radice. "Eravamo tutti al suo funerale a Monza 4 anni fa noi del vecchio Toro, siamo sempre andati a trovarlo a Monza, anche quando stava male. Aveva seminato bene, impossibile dimenticarlo e non essergli riconoscenti".

Da.Cr.