Adolescenti “derubati“ di un anno: perdita di fiducia e demotivazione

Seguiti i ragazzi dell’oratorio delle medie e dell’Ecfop "Accessi quasi raddoppiati nell’anno del lockdown"

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di Sonia Ronconi

Perdita di fiducia e demotivazione. Questo il ritratto dei ragazzi secondo l’analisi dell’associazione "Le Ali" che nel 2020, durante il lockdown, ha seguito 38 famiglie allo sportello di counseling, 225 minori di cinque oratori e 250 studenti di due scuole medie (12 classi dell’istituto Vescovi Valtorta e Colombo da Carate) oltre altri 165 dell’ Ecfop (8 classi). Coinvolti nel progetto anche alcuni docenti, educatori, allenatori e genitori. Un progetto nato nel 2019 col sostegno del Decanato grazie alla collaborazione tra Caritas, Pastorale Giovanile e Festa (Federazione Sportiva Tornei dell’Amicizia).

Agli sportelli di Carate, Besana e Giussano, che offrono una opportunità di ascolto discreto e gratuito, gli accessi rispetto al primo anno sono quasi raddoppiati.

"Una crescita dovuta sia a un aumento delle situazione problematiche, sia al fatto che si conosce di più questa realtà" spiega Valentina Brenna, coordinatrice del servizio che grazie a un finanziamento della Fondazione della Comunità Monza Brianza ha allargato il proprio raggio di azione. I dati di bilancio dell’attività svolta durante i mesi più difficili del 2020 sono stati analizzati nei giorni scorsi in un convegno online.

"Lo sportello si è adeguato alla pandemia trasferendo le proprie consulenze in rete", ha spiegato Alberto Pellai, psicoterapeutica dell’età evolutiva.

"La fascia più colpita dalle restrizioni è stata quella adolescenziale - ha spiegato lo specialista - . Se nella prima fase della pandemia prevaleva la paura, negli ultimi mesi abbiamo avuto perdita di fiducia e demotivazione. I ragazzi hanno spiegato di sentirsi poco ascoltati, di non comprendere le incoerenze del mondo adulto: si sentono “derubati“ di un anno vita".