Adescava ragazzine sui social e ne abusava Finto ginecologo condannato a otto anni

di Stefania Totaro

"Vorrei solo cercare di aiutarti... però se tu vuoi finirla...cioè io mi sono preso a cuore la situazione... mi dispiace per te, cosa vuoi che ti dica, io sono preoccupato per te... ma se tu vuoi questo, la finiamo, se pensi a me come un nemico, tutto quello che stiamo facendo non ha senso capito?... Dai fai un bel respiro su, sei speciale, l’ho capito dalla prima volta che ti ho parlato". Questo diceva ad una ragazzina, che aveva adescato ma che iniziava a capire di essere caduta in una trappola sessuale, il finto ginecologo con il nome fittizio di Alberto Berti. L’uomo, un 50enne brianzolo in realtà ingegnere, ora è stato condannato dal Tribunale di Milano a 8 anni di reclusione con il rito abbreviato.

L’uomo era stato arrestato nel febbraio 2019 dalla polizia di Milano per violenza sessuale, adescamento e detenzione di materiale pedopornografico ed è ancora detenuto in carcere. Secondo l’accusa, la tecnica dell’ingegnere, colto e dall’aspetto insospettabile, era quella di aprire una serie di profili falsi su Instagram, Facebook e anche Kik in cui si fingeva ginecologo e offriva alle ragazze le sue consulenze, convincendole a presentarsi in un elegante appartamento preso in affitto a Monza in zona Parco, dove avvenivano le violenze sessuali. A far scattare l’indagine la denuncia di una minorenne che ne ha parlato con i suoi genitori e poi ha raccontato tutto in Procura. Due al processo le ragazze parti civili, una milanese e una brianzola allora 17enne e 15enne, a cui la gup Patrizia Nobile ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni. Ma le indagini della polizia continuano perché le vittime del finto ginecologo sarebbero molte di più.