Inès de la Fressange: bastano 7 capi per essere charmant

I consigli di una icona di stile per una moda intramontabile

Ines de la Fressange

Ines de la Fressange

A diciotto anni, in tailleur Chanel, ha avuto la sua prima copertina importante su Elle, a cinquanta con classe, garbo e ironia ha posato nuda per Madame Figarò. Icona allora e musa ispiratrice del maestro Karl Lagarfeld, icona oggi, che continua a sfilare giocando sulle passerelle con quel sorriso intrigante e scanzonato, profondo e malizioso di chi vissuto tanto.

Di chi ha saputo vincere e perdere, di chi ha saputo essere ben più di una semplice e bellissima modella, dall’aspetto delicato e un po’ inconsueto, con i capelli corti da maschiaccio, eppure iperfemminili, per diventare designer, imprenditrice e anche dispensatrice di consigli di lifestyle superchic, ovviamente. Ci vuole stile.

Lo stile di Ines

Inès de la Fressange, figlia del marchese André de Seignard de la Fressange e della modella argentina Cecilia Sànchez Cirez, si sente un po’ sudamericana, un po’ francese e anche un po' napoletana, adora le canzoni di Murolo, che si scarica sull’Ipode. È nata nobile e ricca, educata alle migliori maniere, ricorda spesso che da piccola era abituata alla riverenza, poi ha perso tutto (sua nonna era l’erede della grande banca Lazard).

Ecco perché ci vuole stile, nel restare un’icona anche quando la vita ti scompiglia le carte. Daltra parte lei, un carattere forte l’aveva già dimostrato quando all’apice della carriera, negli anni Ottanta, accettò di prestare la sua immagine per la rappresentazione della Marianna di Francia, mettendosi contro il parere del suo mentore, Karl Lagerfeld, che la cacciò dalla maison dicendole, durissimo: "La Marianna è un simbolo provinciale, io non vesto i monumenti». Tanti anni dopo quella “cacciata” Inès è ancora in passerella e sui red carpet, con le intramontabili Roger Vivier, minimaliste ed eleganti come lei. Come ci dobbiamo vestire?

I consigli di una icona

I suoi consigli sono preziosi. «Bastano sette capi per essere charmant. Le donne tendono tutte ad esagerare. Più semplicità». Dopo le cento cose essenziali di sfida al consumismo dell’imprenditore americano Michael Bruno, lei nel suo libro "La Parigina" propone i sette capi essenziali. "Ci sono sette classici irrinunciabili: una giacca da uomo, un trench, un pullover blu marin, una canottiera, un tubino nero, un paio di jeans e un blouson di pelle un po’ vissuto. Il resto è una questione di abbinamenti".

Un esempio di mix and mach: "La collana di perle con una t-shirt rockn’ roll, il tubino con le snakers, mai con la scarpa da sera o con la ballerina, peggio ancora se nuova di zecca".

I passi falsi da non fare mai? "Niente vestiti frou frou, borsa e scarpe coordinate solo sotto i 30 anni. Vietati il tanga coi jeans a vita bassa, il bikini di lurex, gli stivali in estate, un eccesso molto chip ne ho visti addirittura di bianchi e con le frange, il top del cattivo gusto. Il fermaglio tra i capelli e i leggins vanno bene, ma solo per le ragazzine, così come le t-shirt corte e le camicie da notte coi disegnini infantili. Non ho mai visto nessun uomo sedotto da una donna matura che indossa il pigiama di Hello Kitty".