Superbonus e maxi truffa, sequestrati 700 milioni dalla Guardia di Finanza

L’operazione “Capisci ammè” coinvolge 18 società fantasma anche di Milano e Pavia

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Milano, 13 maggio 2023 – Ancora una truffa legata al superbonus edilizio.  Un nuovo maxi-sequestro preventivo per oltre 700 milioni di euro è stato disposto dal Gip di Asti al termine degli accertamenti di polizia giudiziaria economico finanziaria, scaturiti nell'ambito dell'operazione “Capisci ammè”, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese.

Milano e Pavia

Tali crediti per oltre 700 sono risultati intestati a 18 società e 4 persone fisiche, già coinvolte nell'operazione 'Capisci ammè' ed oggetto di perquisizione il 22 marzo scorso: si tratta di pseudo-operatori economici, formalmente dichiarati insistenti nelle province di Milano, Pavia, Imperia, Ferrara, Napoli, Caserta, Avellino, Salerno, Benevento, Taranto, Brindisi e Palermo, ma caratterizzati dall'essere evasori totali, società e ditte del tutte inattive e/o intestate a persone risultanti nullatenenti all'Anagrafe tributaria.

L’operazione

L'operazione il 22 marzo scorso aveva già portato i militari del Comando Provinciale di Asti in collaborazione con altri Reparti del Corpo in 18 province, con l'impiego di 150 finanzieri, ad operare, tra l'altro, il sequestro di cassetti fiscali contenenti crediti d'imposta per la cifra astronomica di oltre 1,5 miliardi di euro nonché l'arresto di 10 persone, a vario titolo ritenute coinvolte nella vasta truffa, militari del Nucleo di Polizia economico - finanziaria hanno dato da ultimo esecuzione ad un nuovo decreto di sequestro preventivo per 704.696.217 di euro, emesso dal Gip del Tribunale astigiano.

Crediti inesistenti

Come si spiega in una nota "l'intervento, finalizzato ad impedire l'utilizzo di questa ulteriore copiosa platea di crediti d'imposta ritenuti inesistenti, generati e/o compravenduti nel 2022 dal sodalizio criminale oramai disarticolato, è stato condotto dalle Fiamme gialle astigiane con la collaborazione dell'Agenzia delle Entrate di Roma, alla quale è stato notificato il decreto magistratuale, in modo da disattivare l'accesso ai cassetti fiscali incriminati appostati dagli indagati sulla apposita piattaforma digitale del fisco".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro