ALESSANDRO MAGGI
Milan

Vincente e sconcertante: questo Milan non si smentisce, ma con il Como è nuova rimonta

Pulisic e Reijnders ribaltano i lariani dopo un altro primo deludente per i rossoneri, con l'ennesimo ricorso ai cambi di Conceicao ad inizio ripresa. San Siro continua a contestare, ma dopo Lecce arriva la seconda vittoria in fila

Tijjani Reijnders è sicuramente tra le note positive di questo Milan

Tijjani Reijnders è sicuramente tra le note positive di questo Milan

Sorridere? Meno. Sospiro di sollievo? Ecco. Non c’è allegria in questo Milan, per quella c’è spazio solo nella dialettica della vigilia. La realtà è quella della contestazione, delle paure, di remore che destano perplessità, ma anche di occasioni in quantità e del successo per 2-1 sul Como.

Si lavorerà tanto a Milanello, si raccoglieranno le idee “grazie” alla fine della corsa in Coppa, ma il prodotto è il consueto spartito difficile da decifrare. E’ singolare ritrovarsi a parlare di negatività anche dopo tante occasioni da rete, e tre punti in classifica. Ma è anche inevitabile, ritornando sulle evoluzioni. Prima azione: Theo Hernandez si invola sulla fascia, con spazio, ma disegna una molle palla centrale su Butez. Poco dopo Musah dribbla addirittura l’estremo difensore comasco prima di concludere largo sul secondo palo. Infine è ancora il francese a proiettarsi da sinistra, ballare tra il “vado o mi butto”, cadere a terra e quindi chiedere scusa. Non c’è neanche bisogno di dire quel che accade poco dopo: in vantaggio ci va il Como. E Conceicao? Se le idee sono chiare, allora partire con una formazione, e stravolgerla a fine primo tempo, è evidentemente ritenuto un vantaggio. Una strategia.

Dopo giorni di riflessioni, il centrocampo è con Musah e Bondo. All’intervallo dentro Jimenez per Theo e Fofana per l’ex Monza (subito ammonito, ma volitivo quanto meno), al sesto della ripresa esce anche l’americano per Joao Felix. Scelte errate, palesi al fischio d'inizio, confermate dal campo e dal ribaltamento di destini nella ripresa. Il rossonero torna vivace, dopo essere uscito tra i fisci al quarantacinquesimo, ancora di più quando Abraham prende il posto di Gimenez, che sta diventando un pesce fuor d’acqua come il suo predecessore Alvaro Morata.

Per fortuna c’è chi indica la via. Reijnders in mezzo al campo, Pulisic che trova la rete del pareggio con una girata da vero centravanti, lo stesso Abraham che con un filtrante capolavoro manda l’olandese in rete. Rafael Leao? Alcune proiezioni degne di nota, senza trovare il compagno in mezzo, poi segnato il vantaggio, con gli spazi che si aprono, lascia il campo per volere di Conceicao. E Joao Felix, ovviamente, lo fa rimpiangere. San Siro continua a cantare "Cardinale devi vendere", la Curva Sud fa il suo ingresso quindici minuti dopo, i rossoneri ottengono il secondo successo in fila, sempre in rimonta. Questa sconcertante schizofrenia può proseguire, per una volta senza strascichi, con un Como modesto che a fine gara perde anche la testa.

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