LUCA TALOTTA
Milan

Milan, Pipita al bivio: o i gol o la valigia

Ora il riscatto è davvero lontano. Higuain non segna dal 28 ottobre: quasi dimezzata la sua media reti

Gonzalo Higuain, 30 anni (LaPresse)

Milano, 20 dicembre 2018 - Il Pipita e la sindrome da 11 novembre. Stadio San Siro, MilanJuventus 0-2; di quella sfida ci si ricorda soprattutto del rigore sbagliato da Higuain e dell’espulsione dello stesso per le troppe proteste. È lì che ha avuto inizio la parabola discendente dell’argentino, un percorso che nessuno vuole prosegua ancora per molto. Perché dietro ad Higuain c’è un investimento già sostenuto molto importante (18 milioni di euro per il prestito, altrettanti lordi per il suo stipendio) e uno da affrontare altrettanto oneroso (altri 36 per il riscatto). Il Milan riflette: ad oggi le possibilità che il Pipita venga riscattato dalla Juventus sono poche, nonostante l’impegno morale preso da Leonardo in estate; ma è anche vero che ci sono altri sei mesi in cui Higuain potrebbe riprendersi il Milan con gol e prestazioni da campione quale dovrebbe essere. Ma anche Gonzalo riflette: perché questo Milan senza di lui non ha mai perso (due vittorie e tre pareggi tra Serie A ed Europa League) e a suo sfavore parlano i numeri: cinque gol in 12 presenze in campionato (e un assist), due su cinque in Europa League (due assist). L’ultimo il 28 ottobre, nel 3-2 alla Sampdoria. Un’eternità per un giocatore della sua molte, abituato a ben altri ritmi (alla prima stagione con il Napoli le reti erano già 13 a dicembre, le stesse del primo anno alla Juventus). Che Higuain sia un caso è sotto gli occhi di tutti. Perché oltre all’astinenza dal gol, quello che manca è la fame del bomber: nel gelo di Bologna ha messo a referto due tiri centrali e tre fuori misura perdendo dodici palloni.

«Davanti abbiamo fatto il solletico», l’ammissione di Gattuso a fine gara. E il primo colpevole non può che essere lui, Higuain. Che sicuramente ha messo in campo meno nervosismo che nel recente passato (un solo scatto d’ira nel finale quando l’arbitro Maresca ha interrotto un possibile contropiede) e rimproverato meno i suoi compagni, ma Gattuso ha bisogno del miglior Higuain perché non ha alternative reali in rosa. E di conseguenza non si può fare altro che aspettare ancora il Pipita. Ringhio, però, può sorridere per il ritrovato equilibrio difensivo, con la squadra che riabbraccia Romagnoli e Musacchio e non prende gol da due gare. Ma se la squadra non segna le partite non si vincono. E il quarto posto, Gattuso e Higuain tornano di nuovo in discussione