LUCA MIGNANI
Milan

Milan a porte girevoli: via Pioli, ecco Fonseca. I tifosi fischiano la dirigenza

L'addio del tecnico emiliano: “Ho dato tutto, mi stimola la Premier”, l’ex Lille arriva a giugno. Società ancora nel mirino dei tifosi: bordate sonore all’apparizione di Furlani e Scaroni sui maxischermi durante l’omaggio finale

Stefano Pioli e Paulo Fonseca

Stefano Pioli e Paulo Fonseca

Milano, 26 maggio 2024 – L'ultimo “Pioli is on fire”, il tributo all'allenatore del diciannovesimo scudetto, gli addii tra lacrime e sorrisi di Giroud e Kjaer. Ma anche i fischi alla dirigenza, soprattutto a Furlani, lo sciopero del tifo a metà da parte della Curva: “Non esiste stagione positiva senza vittorie”, il messaggio. E ancora: “Noi non ci accontenteremo mai”. Milan-Salernitana, finita con un 3-3 che rispecchia fedelmente l'annata rossonera, sia a livello offensivo che difensivo, è stata soprattutto l'ultima di Pioli. “Ho dato tutto e ricevuto tantissimo. I cicli finiscono. Ma quando ho iniziato ad allenare non avrei potuto nemmeno sognare di vivere le emozioni che ho provato qui”.

Sirene inglesi?

E ancora: “Abbiamo fatto qualcosa di speciale che rimarrà. Non ho parlato con nessuna squadra, ora sono disponibile. La Premier mi stimola, non so se ci sarà una possibilità, ma sto imparando l'inglese”. Festa anche per Giroud, in gol, e Kjaer, entrato nel finale: “Non vi dimenticheremo mai”, la sintesi del pensiero del francese e del danese, così come quello dei tifosi.

Tutt'altra questione quella del rapporto tra la piazza e la società. Furlani, nel prepartita, ha ringraziato Pioli “infinitamente. Lascia un Milan molto diverso da quello che ha trovato. Quest'estate faremo un lavoro più mirato rispetto ai cambiamenti profondi dell'anno scorso. Andiamo a competere”. Non a comandare, però. E i mugugni continuano.

Nel finale, quando è stato inquadrato insieme al presidente Scaroni, l'amministratore delegato è stato fischiato: decibel in crescita, per diversi secondi. La tifoseria vuole un Milan vincente e non piace la scelta Fonseca: dopo la petizione contro Nopetegui (10mila firme in due giorni), quella contro l'arrivo del portoghese ne ha raccolte quasi 5mila. E sui social del tecnico del Lille sono numerosi i “non ti vogliamo”. Segnali.

Arriva Paulo

Ma la rotta è tracciata. Fonseca ha parlato con il Lille che gli ha proposto un rinnovo e con l'Olympique Marsiglia che gli ha offerto un triennale con ampi poteri (ma senza coppe europee l'anno prossimo). Anche il Milan avrebbe già preparato un progetto di tre anni (due con opzione sul terzo?) e siamo ai dettagli.

Venerdì 31 maggio, nell'amichevole in Australia contro la Roma, in panchina ci sarà Daniele Bonera, nello staff di Pioli e prossimo allenatore dell'Under 23 rossonera, in caso di ammissione in Serie C. Poi, quindi nei primi giorni di giugno, l'annuncio della scelta Fonseca. Intanto, oltre a Pioli, anche Abate ha lasciato la Primavera.

Il Milan volta pagina, insomma. All'arrivo di Pioli, era stato presentato da Gazidis, Boban, Maldini e Massara. Di quel gruppo era rimasto il solo Pioli. Ora c'è il Milan di Cardinale, con Furlani, Moncada e Ibrahimovic. A giugno sarà il Milan di Fonseca. Che ripartirà da un bivio. Da una parte c'è quell'“andiamo a competere” di Furlani. Dall'altra, il “non esiste stagione positiva senza vittorie” dei tifosi.

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