Massimiliano Allegri e Rino Gattuso
Milano, 31 marzo 2018 - A Gattuso a... Gattuso, fra passato, presente e futuro. Il Milan di Ringhio cerca l’impresa stasera a Torino con la Juventus nel momento cruciale della stagione, per alimentare le speranze di un posto in Champions League. E’ da sette anni che i rossoneri non riescono a battere i bianconeri a domicilio: l’ultima volta, nel marzo 2011, ci riuscirono proprio grazie a un gol dell’attuale allenatore. È questo uno dei tanti incroci di una sfida attesissima che segna il ritorno di Bonucci nel suo ex stadio («Per lui è una partita speciale - dice Max Allegri -. Leo ha dato molto alla Juventus, la Juventus ha dato tantissimo a lui. Poi questa estate ha fatto una scelta, quella di cambiare aria. Ma da parte mia nessun rancore...»), dove i campioni d’Italia vogliono riprendere la marcia scudetto e dimenticare il mezzo passo falso in casa della Spal che ha consentito alNapoli di riavvinarsi.
Ma Juventus-Milan è pure l’incontro ravvicinato tra Gattuso allenatore con Allegri, suo capitano da giocatore al Perugia ed ex tecnico al Milan. «Max è stato il mio capitano a Perugia quando io ero un ragazzino di 16 anni - ricorda Ringhio -. Mi ha sempre rispettato, trattandomi come i più grandi, e non l’ho mai dimenticato. Poi l’ho avuto come allenatore al Milan. Venivo da un infortunio, non ero me stesso, arrancavo. Lui non mi faceva giocare, dicendomi di vedere i video per mostrarmi che zoppicavo e aveva ragione. Ci siamo chiariti, gli ho chiesto scusa. E ora c’è un grandissimo rapporto di amicizia e rispetto». «Rino è arrivato al Milan tra la diffidenza generale e ha conquistato l’ambiente con il suo carattere - gli fa eco Allegri -. Sulla panchina del Milan vinsi a Torino proprio grazie a un suo gol, una ciabattata, ci mise mani Buffon ma non bene, fu una vittoria importante per lo scudetto». PAROLE al miele quelle dei due tecnici. Ma in campo sarà battaglia.