
Gattuso (Ansa)
Milano, 29 maggio 2019 - Dopo il ‘day after’ del silenzio, ecco il giorno degli annunci. Leonardo e Gattuso lasciano il Milan, anche se per motivi diversi. Il direttore dell’area tecnica aveva capito che non sarebbe stato confermato, che il rapporto con l’ad Gazidis si era parecchio incrinato per le continue interferenze del manager sudafricano soprattutto sul mercato e si è fatto da parte (dimissioni accettate dal club); Ringhio invece ha deciso, seppur a malincuore, di salutare il suo Milan (rescissione consensuale) per divergenze con la Proprietà riguardo le strategie (decisiva la lunga telefonata di lunedì sera con l’ad). Una scelta che ha sorpreso Gazidis convinto che l’allenatore (il quale rinuncia ai 9 milioni lordi di due anni di contratto, con la ‘pretesa’ però che fossero pagati tutti e subito i circa 5 milioni aicollaboratori) avrebbe continuato a guidare la squadra. Insomma, due giorni dopo l’illusione di Ferrara e la qualificazione alla Champions mancata per un punto, molto è già accaduto. Anche Paolo Maldini, il primo ad affacciarsi ieri a Casa Milan, resta in bilico, nonostante gli sia stato prospettato un ruolo più operativo (non verrà ingaggiato nel ruolo di consulente Campos).
«L’A.C. Milan ora guarda al futuro nel segno della continuità, della stabilità finanziaria e della crescita sostenibile»: in queste poche righe la sintesi dei cambiamenti. Soprattutto il motivo per cui Gattuso ha deciso di lasciare il club: il mercato ridimensionato, l’intenzione di vendere alcuni dei migliori, di investire poco e puntare sugli under 23 rinunciando a giocatori d’esperienza. «Decidere di lasciare la panchina del Milan non è semplice – ha confidato Rino a Repubblica.it – ma è una decisione che dovevo prendere e mi è costata sofferenza. È la valutazione dopo diciotto mesi indimenticabili da allenatore di una squadra che per me non sarà mai come le altre». L’idea di un’altra stagione con mugugni dopo due sconfitte di fila non andava giù ad un allenatore convinto di aver fatto il massimo col materiale a disposizione e che la Champions non sarebbe stata facilmente raggiungibile in condizioni di austerity. «Rino ha dato tutto se stesso, portando il Milan al più alto punteggio in classifica dalla stagione 2012/13. Ha lavorato senza sosta, assumendosi sempre le responsabilità, ponendo il club al di sopra di qualunque interesse. Dal profondo del cuore: grazie Rino», le parole di Gazidis. Volta pagina Gattuso (che non vuole allenare in Italia, piace al Monaco ma aspetta una chiamata da Spagna, Portogallo Inghilterra), mentre a Casa Milan è già «avviato un processo di selezione per il nuovo allenatore». Calano le quotazioni di Giampaolo (più vicino al Bologna se parte Mihajlovic), salgono quelle di Simone Inzaghi, Di Francesco e Alessandro Nesta. Il sogno sarebbe stato Gasperini, ma è di ieri la notizia dell’accordo con l’Atalanta fino al 2022. E spunta un outsider straniero. Per tutti una condizione: ingaggio non superiore ai 2,5-3 milioni. Elliott ha deciso così.