
Andrea Ranocchia
Milano, 30 aprile 2019 - Il primo mattoncino dell’Inter che verrà si chiama Andrea Ranocchia, (ex) capitano silenzioso diventato da un paio d’anni un esempio per tutti nello spogliatoio nerazzurro per la serietà e l’attaccamento alla maglia con cui sta interpretando il ruolo di “riserva“ di lusso. La squadra ripartirà proprio dal difensore, che pur giocando col contagocce (all’occorrenza più da bomber aggiunto che da centrale) resta una delle certezze in un gruppo dove in tanti devono meritarsi la riconferma per la prossima stagione. E se per tutti gli altri ogni discorso relativo ai contratti verrà ripresa con la qualificazione Champions in tasca, per Ranocchia si è fatta giustamente un’eccezione: e infatti ieri pomeriggio, un mese dopo l’incontro col manager,M arotta e Ausilio hanno prolungato il contratto del giocatore (in scadenza a giugno) fino al 2021 (stipendio che resta di poco superiore ai 2 milioni l’anno).
«Perché è un interista dentro ed è felice di continuare con noi», si legge nel comunicato ufficiale del club. Anche il calciatore ha voluto esprimere tutta la sua soddisfazione con un significativo post su Twitter che lo ritrae in versione cartone animato nelle varie annate a tinte nerazzurre: «Stessa maglia, stessi colori. Ancora insieme» il messaggio del difensore che a 31 anni (e con 195 presenze e 12 gol all’attivo) si appresta a disputare la sua decima stagione (alcune “spezzate“ da prestiti) da interista. Un traguardo per pochi, non per tutti. Dopo Ranocchia toccherà a Skriniar rinnovare (fino al 2023 a 3 milioni di euro a stagione), prima dell’annuncio dell’ingaggio di Godin (a parametro zero dall’Atletico Madrid) che guadagnerà circa 6 milioni. Prima però di formalizzare altre operazioni bisognerà raggiungere il traguardo della Champions League, confermando il terzo posto. Obiettivo vicino ma che va ancora conquistato. E’ questo il piano del club, che poi, a giochi fatti, sarà pronta per sedersi al tavolo con Luciano Spalletti e ad ascoltare eventuali richieste del tecnico.Marotta e Ausilio hanno apprezzato il fatto che le ultime gare, soprattutto quella con la Juventus, siano state ben preparate e l’Inter vista in campo più che dignitosa, confortata dalle prestazioni di Nainggolan, Brozovic e Politano. Le ultime quattro partite serviranno per mettere il sigillo alla qualificazione, ma la sensazione è che solo un inspiegabile suicidio di massa potrebbe mettere in discussione la partecipazione al prestigioso torneo continentale.
Nonostante tutto, ad oggi Spalletti resta in discussione. Suning non è del tutto soddisfatto, convinto che l’Inter potesse essere l’anti-Juventus, però il tecnico il suo l’ha fatto, migliorando la classifica. I progetti vanno costruiti con tempo e pazienza e se è vero da una parte che la stagione dei nerazzurri è stata parecchio tormentata, è anche vero che la squadra ha recuperato in extremis giocatori come Nainggolan e Icardi che sembravano essersi smarriti. Conte e Allegri restano i sogni di Proprietà e dirigenza, ma non ci sarebbe da sorprendersi se alla fine restassero (quasi) tutti, e si ricominciasse dalla conferma di Spalletti (cacciarlo costa 28 milioni). Poche settimane per la verità. © RIPRODUZIONE R