
Ultras Inter
Milano, 18 ottobre 2016 - La Curva Nord Milano 1969 conferma la propria posizione nei confronti di Icardi: "E' un capitolo chiuso. Non ne vogliamo più parlare nè sapere nulla. Non è il nostro capitano. Nè ora, nè mai. La Curva farà la Curva. Come ha sempre fatto. Già a partire dalla partita di Europa League di giovedì". "In molti non hanno voluto capire il motivo della nostra presa di posizione - spiegano i tifosi -. L'episodio della maglia regalata e da noi strappata ad un bambino - raccontato nel libro di Icardi - è frutto di fantasia. E' un falso. E' un'invenzione. Recepire questo concetto, nemmeno troppo difficile da verificare, avrebbe aiutato tutti. Icardi ha chiesto scusa per aver esagerato nei toni, non per i contenuti. Icardi continua a sostenere quindi, in maniera vigliacca, la tesi di un capo ultras che si getta su un bambino. Non ritorneremo più su questo punto. Per noi, come per chiunque altro (speriamo), il capitano dell'Internazionale dovrebbe essere un simbolo".
Nella nota è aggiunto: "Esperienza, carisma, umiltà, serietà e intelligenza. Picchi - Facchetti - Mazzola - Bergomi - Zanetti. Praticamente l'antitesi di Icardi. Il comunicato della società non può quindi trovare il nostro accordo. Lo capiamo. Nelle logiche, nelle motivazioni. Ma non possiamo accettarlo. Non siamo però noi a dover decidere. A ognuno il proprio ruolo. L'abbiamo sempre chiesto. Com'è giusto che sia. Anche se crediamo che una società come l'Inter, esulando dal nostro pensiero, non dovrebbe permettere a un individuo come Icardi di indossare la fascia da capitano. Non perché lo dice la Curva, semplicemente per etica e rispetto. La nostra storia, onestamente, meriterebbe qualcosa di meglio. Adesso però basta".