GIULIO MOLA
Inter

Juventus-Inter, il derby d'Italia vale il primo posto

Il tecnico Spalletti: “Sappiamo chi siamo, non serve questa partita per scoprirlo"

Luciano Spalletti

Milano, 9 dicembre 2017 - Adesso che nascondersi è impossibile, con una classifica che parla chiaro e certifica la crescita e la forza dell’Inter, non più mina vagante del campionato ma seria candidata al titolo, Luciano Spalletti getta la maschera alla vigilia del match che vale un pezzetto di scudetto. Lo fa a modo suo, senza esaltarsi e senza caricare il gruppo di ulteriori responsabilità, ma semplicemente ribadendo che davanti gli obiettivi sono importanti per una squadra ormai consapevole della propria qualità e che magari vorrà dimostrare di non essere neppure troppo Icardi-dipendente, considerato lo splendido momento di forma del capitano. Motivo per cui, a maggior ragione, la sfida in casa della Juventus diventa l’esame più importante dopo mesi di duro lavoro.

Sappiamo chi siamo, non serve la partita contro la Juventus per scoprirlo - chiarisce l’allenatore nerazzurro in conferenza stampa -. Andremo a Torino consapevoli della nostre forze e per prendere più punti possibili. Arrivare a questa gara da primi in classifica vuol dire che abbiamo una precisa identità su cui continuare a lavorare, pensando a quegli obiettivi che abbiamo nella testa, perché per raggiungerli ci vorranno moltissimi punti visto come vanno le altre squadre”. Sa bene, il tecnico Certaldo, che quella di stasera non è una partita di qualunque. Perché è il nome dell’avversario che fa la differenza. “Non giochiamo con la terza in classifica ma con una squadra che ha vinto gli ultimi sei scudetti ed è arrivata due volte in finale di Champions negli ultimi tre anni. Però, ripeto, in questi mesi abbiamo costruito una nostra identità, una nostra convinzione. Poi sarà il campo a dire se è abbastanza per poter ambire a vincere o confrontarsi con squadre come la Juventus”.

Vietato farsi impressionare, il tecnico chiede ai suoi “una gara di carattere sin dal primo pallone. Anche perché Allegri è uno dei migliori a cambiare volto alla squadra a partita in corso. Noi dobbiamo essere bravi a rispondere sempre con la mossa giusta”. Nessun tipo di vantaggio va concesso ai rivali. Ecco perché Spalletti dribbla ogni domanda sulla possibile formazione: “Ho cinque titolari a centrocampo: farò delle scelte, senza bocciare nessuno. Posso solo dire che dovremo essere bravi a sfruttare la nostra fisicità, soprattutto alla luce della loro bravura sui calci piazzati”. Vecino è recuperato, non è esclusa neppure la conferma di Brozovic che bene ha giocato contro il Chievo, mentre a sinistra ballottaggio tra Santon e Nagatomo dovrebbe vincerlo l’italiano: “Ha ritrovato tutte le sue qualità, ne ha ancora altre: sa difendere, attaccare, usa il destro, il sinistro. Non gli creerà nessun fastidio il nome dell’avversario che avrà davanti, che sia Cuadrado, Mandzukic o Douglas Costa”. Chiosa finale con duro commento sulla polemica degli ultimi giorni per alcune frasi pronunciate da un ospite a Juve Tv: “Più che agli interisti dovrebbe chiedere scusa a tutti quegli innocenti che sono stati costretti a nascondersi nelle fogne. Mi sentirei molto in imbarazzo a lavorare con uno che la pensa in questa maniera, e probabilmente saprei anche cosa fare”.