GIULIO MOLA
Inter

Icardi-Inter, è riscoppiata la pace: decisivo l’incontro con Zhang jr

Mauro oggi ritrova il gruppo: ma dovrà riconquistare fiducia e posto

Mauro Icardi

Milano, 21 marzo 2019 - Dopo trentacinque giorni trascorsi fra infermeria, lettino del fisioterapista e palestra (con rarissime incursioni sul prato di Appiano Gentile), nel primo giorno di primavera Mauro Icardi dovrebbe finalmente unirsi ai compagni di squadra e riprendere ad allenarsi col gruppo. Usiamo il condizionale che mai come in queste circostanze è d’obbligo, visto quanto accaduto dal 13 febbraio (giorno in cui l’argentino si ammutinò dopo essere stato ‘degradato’) ad oggi. Certezze non ve ne sono, solo segnali di pace: che poi siano veri o finti solo il tempo potrà dirlo. Però anche l’attaccante ha capito che la strada è obbligata e non ci sono alternative. E poi, senza undici compagni di squadra (quelli che mancheranno oggi alla ripresa degli allenamenti, compresi i croati...) è più facile tornare sui propri passi.

In realtà al Suning Center finché non vedranno Icardi uscire dallo spogliatoio e correre col gruppo preferiscono andarci cauti. Due giorni fa il calciatore ha lavorato sul campo (leggera corsetta), ieri solo in palestra (in compagnia dell’altro infortunato, Nainggolan). Il dolore al ginocchio potrebbe essere passato o forse è semplicemente diventato più sopportabile: e la volontà di Icardi sarebbe quella di farsi trovare pronto per il match con la Lazio in programma dopo la sosta, il 31 marzo a San Siro. Quindi in dieci giorni il giocatore dovrà riconquistarsi il posto e soprattutto il rispetto e la fiducia dei compagni. Lavorando con impegno fino a giovedì prossimo, giorno in cui, col rientro dei nazionali, servirà tenere i nervi saldi e guardarsi negli occhi anche con chi gli ha tolto il saluto (non solo la fascia). Per sbloccare la matassa ingarbugliata pare sia stato decisivo non solo il lavoro diplomatico e l’ennesimo incontro (ieri) dell’ad Marotta con l’avvocato Nicoletti, ma un chiarimento, tenuto nascosto e mai confermato, che lo stesso Icardi avrebbe ottenuto la settimana scorsa con Steven Zhang.

Il giovane presidente dell’Inter (che domani sarà a Roma col padre e in giornata verranno raggiunti da Marotta e Antonello), pur ascoltando le motivazioni del giocatore, sarebbe stato comunque inflessibile, facendo capire di essere in perfetta sintonia con la dirigenza, e che toccava al giocatore fare il primo passo. Insomma, Mauro ha capito che c’era poco da discutere, e che magari c’era pure il rischio di restare un bel po’ in tribuna e anche per questo si sarebbe rimesso a disposizione dell’allenatore. Al quale, va detto per inciso, interessava solo scollinare senza danni il derby: perché avrebbe percepito come una delegittimazione il fatto di dover richiamare l’argentino in caso di eventuale sconfitta. E invece non solo Spalletti è uscito benissimo dalla stracittadina, ma nessuno potrà contestargli l’eventuale scelta di far ripartire Icardi in panchina, considerato che Lautaro al momento sembra intoccabile. Mauro questo lo sa ed è pronto ad affrontare la sfida, in attesa a giugno di cambiare squadra (sempre più probabile lo scambio con Dybala): e ieri pomeriggio sul proprio profilo Instagram ha pubblicato tre foto di se stesso in maglia nerazzurra e fascia da capitano. L’autostima non manca. Ma non basta per la maglia da titolare.