MATTIA TODISCO
Inter

Icardi prova a 'riaccendersi': se la gara non è di cartello, lui fatica a segnare

Fa ancora discutere l’atterraggio in elicottero al campo d’allenamento

Mauro Icardi

Mauro Icardi

Milano, \17 novembre 2017 - Lo score stagionale di Mauro Icardi, finora, parla in favore dell’argentino: 12 partite, 11 gol. Spazi per possibili ammende non ce ne sono. Eppure, se proprio si vuole trovare il pelo nell’uovo, si può andare più nel profondo delle statistiche e vedere contro chi l’argentino ha trovato facilmente il bersaglio. Finora l’attaccante ha avuto una certa continuità contro le squadre che popolano la parte più alta della classifica: Fiorentina, Roma, Sampdoria, colpite tutte con una doppietta, e la tripletta al Milan nel derby.

Restano altri due centri, entrambi su rigore, contro Spal e Bologna, uniche squadre della seconda parte della graduatoria contro cui Icardi ha centrato il bersaglio. La casella è rimasta vuota nelle gare contro Crotone, Benevento, Genoa, Verona, Torino e (unica big della serie) il Napoli. In pratica il capitano dell’Inter ha «steccato» un solo match di cartello, con i partenopei, ma per contro non ha mai segnato su azione quando si è confrontato con formazioni di piccolo e medio calibro. L’ultima sfida prima della sosta, quella con i granata, ha confermato che il feeling con la porta nelle gare non di cartello non è ancora a livelli super. Icardi le chances le ha avute, eppure ha inciso sul risultato più come uomo-assist (decisiva la sponda per Eder ai fini del pareggio) che come marcatore. Non che ci siano allarmi da far suonare, in una squadra che su dodici gare ne ha vinte nove e pareggiate tre, ma il peso del giocatore nell’economia dell’Inter è notevole in entrambi i sensi: quando segna e quando non lo fa. Questo perché in squadra non ci sono tantissimi altri elementi in grado di poter centrare il bersaglio con buona continuità.

La punta centrale oggi porta alla causa oltre il 50% dei gol della squadra (23 in totale) e altri 4 li ha segnati il solo Ivan Perisic. Vecino a centrocampo (1 gol e due legni) e Skriniar in difesa (2 gol e una traversa) stanno provando a prendersi parte del lavoro sulle spalle, ma devono ancora diventare dei veri e propri fattori. Chissà che l’Atalanta non riesca a stuzzicare l’istinto da bomber di Icardi negli appuntamenti meno altisonanti, ma in egual modo con i tre punti in palio. Lo scorso anno fu lui a segnare una tripletta nel 7-1 ai bergamaschi. Adesso, dopo uno stop di una settimana per un problema a un ginocchio e il «boom» sui social network per l’arrivo in elicottero alla Pinetina di mercoledì, all’argentino verrà richiesto di tornare a volare alto contro chi sta più in basso. Almeno in classifica. Mattia Todisco

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