MATTIA TODISCO
Inter

Inter-Milan, è Suning contro Elliott: cinesi contro americani

In campionato i nerazzurri non hanno ancora conosciuto sconfitta contro il Milan da quando la famiglia Zhang ha preso in mano le quote di maggioranza

Il presidente del gruppo Suning, Zhang Jindong

Mialno, 17 ottobre 2018 - L’aria del derby di Milano, ormai, la proprietà Suning la conosce bene. La stracittadina l’hanno vista, vinta, pareggiata in pieno recupero e persa, ma solo in Coppa Italia. In campionato i nerazzurri non hanno ancora conosciuto sconfitta contro il Milan da quando la famiglia Zhang ha preso in mano le quote di maggioranza. Ora che si appresta ad acquisire l’intero pacchetto di quote, come dovrebbe avvenire entro l’assemblea dei soci del prossimo 26 ottobre, un gran bel regalo sarebbe proprio il successo nel derby. Alle spalle, sei successi consecutivi nel rettangolo di gioco, effetti positivi di un mercato in cui Piero Ausilio ha seguito le indicazioni di Spalletti e rafforzato un organico tornato a confrontarsi con il massimo palcoscenico europeo. 

Dal prossimo luglio cadranno anche i paletti del settlement agreement e la storia sarà diversa, ma già oggi i nerazzurri si presentano alla contesa consci delle proprie possibilità e spinti da uno stadio che sarà colmo di tifosi interisti. In quattro giorni San Siro farà un doppio pienone di spettatori, tra Milan e Barcellona. Appuntamenti che hanno richiamo da sé (il derby si è giocato in un impianto sold out anche quando le squadre offrivano ben poche ragioni per aprire il portafoglio) ma il lavoro della società nerazzurra in tema di ticketing sta aiutando enormemente a far cassa.

Alla volontà ferrea di una piazza immune ai cali di passione, va aggiunto il fattore campioni arrivati in estate: De Vrij, Asamoah, Nainggolan. Pezzi di un’argenteria che va formandosi grazie a una scelta precisa fatta dopo i primi errori dirigenziali. Gli esempi negativi sono quelli di Joao Mario e Gabigol, sbarcati a Milano nel 2016, ma Suning ha saputo svoltare, lasciando la gestione sportiva in mano a chi ben conosce le necessità della squadra, senza farsi trascinare da logiche fuorvianti. Icardi a Milano era già di stanza da tempo, prima di questa estate. Contro la Spal si è preso la vittoria di peso e l’ha portata in casa nerazzurra, mascherando le magagne di un gioco che ha stentato a decollare. Se il canovaccio seguirà quello di tante stracittadine passate, la tensione potrebbe influire altrettanto sulla qualità dello spettacolo e allora servirà la concretezza, quella che un anno fa permise all’argentino di piazzare tre gol ai “cugini” e che fa sempre comodo per portare a casa l’intera posta.