Derby Inter-Milan, ai nerazzurri serve un Perisic "mondiale"

Dopo l’exploit in Russia non ha ritrovato la condizione

Ivan Perisic

Ivan Perisic

Milano, 19 ottobre 2018 - «Sarebbe ora di cominciare a vincere». Lo ha detto al termine di un campionato del mondo perso in finale contro la Francia, diviso a metà tra due consapevolezze opposte: aver sprecato una chance forse irripetibile ed essere al termine di un percorso con la Croazia andato ben oltre le aspettative. Ivan Perisic oggi, rispetto a quell’asticella immaginaria che si pone per ogni atleta a inizio stagione, è un pizzico al di sotto. Era presumibile che gli effetti del Mondiale potessero essere negativi sui muscoli, si poteva forse sperare che desse una carica in più per non cadere in quei piccoli cali di continuità che non gli hanno mai permesso di entrare in una cerchia ancor più ristretta di campioni.

Perisic è bravo, ha doti atletiche fuori dal comune e quando si accende può essere una sentenza. Postilla: se si accende. Se i limiti di cui sopra non diventano superiori alle potenzialità. I suoi derby sono stati in passato tutt’altro che negativi. Due anni fa, di questi tempi, segnò la partita d’esordio di Stefano Pioli sulla panchina nerazzurra pareggiando la stracittadina in pieno recupero. Li ha vinti e li ha persi, non li ha mai dominati uscendo dal campo con la palma del migliore appiccicata addosso. Gli avrebbe fatto bene fermarsi probabilmente, ma il ct Dalic ha lasciato a casa gli altri due croati della rosa nerazzurra, pur risparmiando al guizzante Ivan almeno il test amichevole con la Giordania.

Tornato ad Appiano Gentile, ha il compito di mostrare a Spalletti quelle capacità di essere presente nella partita che conta su cui il tecnico spera tanto di poter contare. C’è un ciclo di partite, da domenica a lunedì 29, che conta Milan, Barcellona e Lazio. È un trittico terribile, in cui capiterà di vedere formazioni diverse anche in appuntamenti che poco si potrebbero accostare alla parola “turnover”. Ci fosse un sostituto in buone condizioni di forma, Perisic rischierebbe seriamente di non giocarla questa stracittadina, oppure di saltare la serata del Camp Nou.

Ma Keita non dà garanzie e Candreva non va molto d’accordo con la fascia sinistra. Serve Perisic, serve il volto migliore. Quello che si sposa alla perfezione con i movimenti di Icardi e che l’anno scorso trovò il modo di servire all’argentino l’assist per il secondo dei tre gol di “Maurito” in un derby vinto sul filo di lana. Chissà che alla soglia dei 30 anni, che compirà il 2 febbraio, il croato non riesca ad accendere l’interruttore in grado di farlo diventare letale negli appuntamenti che contano. Domenica c’è una grande opportunità per intraprendere un nuovo cammino.

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