MATTIA TODISCO
Inter

Delusione Inter, è fuori dalla Champions: l’Atletico vince ai rigori

Dal dischetto sbagliano Sanchez e Klaassen e soprattutto Lautaro che calcia sopra la traversa

Tutta la delusione di Lautaro Martinez dopo l'errore dal dischetto

Tutta la delusione di Lautaro Martinez dopo l'errore dal dischetto

L'Inter stecca la serata che poteva lanciarla nuovamente tra le prime otto d'Europa. Lo fa tra tanti rimpianti, perché a lungo la qualificazione è in mano ai nerazzurri, almeno finché Simeone non svuota la panchina pescando le carte giuste (Depay su tutti) mentre il collega Inzaghi non trova le contromosse e riceve molto meno da chi subentra a partita in corso. Alla fine l'occasione più grossa per evitare i supplementari ce l'ha l'Atletico Madrid, Riquelme la spara in tribuna e rimanda la resa avversaria. Prima, però, è soprattutto l'Inter a fallire occasioni che potevano far raccontare una storia diversa. All'andata con Arnautovic e Martinez, prima del gol dell'austriaco. Al ritorno con Thuram e Barella, in due tra le pochissime circostanze in cui Lautaro fa valere il suo livello. Cosa che non riesce per quasi tutto il doppio confronto, chiuso con un rigore calciato metri e metri fuori dallo specchio della porta.

Avrebbe forse cambiato poco, perché prima di lui erano stati neutralizzati Sanchez e Klaassen, ma è l'immagine dei un ultimo step verso il livello successivo che in Champions League il capitano interista non ha ancora fatto. Con lui, in una serata importantissima, sbagliano altri pilastri. Pavard quando liscia un rinvio e manda a rete Griezmann pochi minuti dopo lo 0-1 di Dimarco. Calhanoglu che non riesce a illuminare il gioco fermandosi a una regia asciutta, poco incisiva. Dumfries, davanti a un paio di praterie nel primo tempo non sfruttate a dovere. L'eliminazione non cancella quanto di buono fatto finora in un campionato stradominato e che salvo clamorosi crolli finirà con il tricolore sul petto. Essere già fuori dalla Coppa Italia, oltre che in Champions, rende gli ultimi mesi un probabile lungo rettilineo solitario. A maggior ragione, con quei sedici punti di vantaggio sulla seconda, in Europa l'Inter avrebbe avuto un grosso vantaggio rispetto alle concorrenti, molte delle quali costrette a dividere le energie per centrare obiettivi in territorio nazionale che sono meno vicini di quanto non siano per Inzaghi.