Decreto sicurezza, Sala: "Ridaremo i diritti ai migranti"

Il primo cittadino milanese pronto al ricorso. Salvini: sindaci a caccia di visibilità

Il sindaco Giuseppe Sala durante il suo intervento in piazza Scala (NewPress)

Il sindaco Giuseppe Sala durante il suo intervento in piazza Scala (NewPress)

Milano, 12 gennaio 2019 - «Se toglierete dei diritti a dei migranti, io glieli restituirò in qualche modo, troveremo formule legali per restituirglieli e favorire l’accoglienza». Queste le parole proferite dal sindaco Giuseppe Sala ieri dal palco della manifestazione «Piazza Grande», tenutasi ieri in piazza Scala a partite dalle 18 e voluta dalle forze del centrosinistra per protestare contro le politiche del Governo guidato da Lega e Movimento 5 Stelle. In particolare contro un Decreto Sicurezza che, secondo più sindaci, finirà con l’avere l’effetto opposto a quello dichiarato, e contro una manovra finanziaria che comporta tagli alle risorse per i Comuni.

Parole, quelle relative ai diritti dei migranti, che hanno innescato gli applausi dei tremila militanti e simpatizzanti radunatisi davanti a Palazzo Marino. Parole che hanno come primo destinatario il leader leghista Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno. «Troveremo delle formule perché al Pronto soccorso potranno essere accolti anche loro come i milanesi ad esempio – ha proseguito il primo cittadino –, anche se questo creerà più costi per la città. Il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati era l’unica cosa che funzionava veramente». Alcuni sindaci, a partire da Leoluca Orlando (Palermo) si sono detti pronti a disobbedire alle norme del Decreto Sicurezza, ma Sala spiega: «Non siamo e non sono per la disobbedienza, se ci sarà da ricorrere (alla Corte Costituzionale ndr), potremo farlo». Quindi, dopo il decreto, la manovra: «La morale è che chi si impegnerà, avrà ancora più costi e questo farà il paio con un bilancio difficile». Qualche ora prima era stato proprio Salvini a tornare sulle frizioni degli ultimi giorni con i primi cittadini. E lo aveva fatto proprio da Milano, a margine della visita alla nuova sede dell’Ugl, in via Butti. «Il 99% dei sindaci è contento della manovra ed è contento del Decreto Sicurezza – ha scandito il vicepremier –. Poi c’è qualche sindaco distratto in cerca di visibilità che la pensa in maniera diversa, ma questo è il bello della democrazia».

 Giovedì Sala si era detto «terrorizzato» dai tagli previsti dalla manovra del Governo per i Comuni: «Io, da milanese, sono contento di quello che questo Governo sta facendo per Milano – replica Salvini –: ricordo anche le centinaia di milioni di euro per portare la metropolitana lilla fino a Monza. Quello che mi sento di dire a Sala è che ci sono più soldi per i Comuni, i sindaci leggano bene la manovra». Il leader della Lega, ieri, davanti alla nuova sede dell’Ugl milanese ha incontrato decine di militanti e simpatizzanti, lì ad attenderlo. «L’inaugurazione di una nuova sede sindacale costituisce una bella giornata, in un momento come questo, in cui il governo che rappresento sta facendo tanto nella difesa del lavoro con il decreto Quota 100» ha detto Salvini. Quindi ecco il segretario generale di Ugl, Paolo Capone: «Dopo cinque anni siamo tornati a casa. La nuova sede dell’Ugl a Milano sarà un punto di ascolto e di risoluzione dei problemi per i lavoratori, i pensionati ma anche per chi un’occupazione la cerca». Capone non nasconde la simpatia per le scelte del Governo gialloverde: «Non ci dispiace la finanziaria, la più di sinistra degli ultimi 10 anni, vicina ai lavoratori».

 

 

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