Milano, il pop 'cosmico' di Noel Gallagher al Fabrique

Una scelta incredibilmente coraggiosa. O terribilmente stupida?

Noel Gallagher

Noel Gallagher

Milano, 11 aprile 2018 - Una scelta incredibilmente coraggiosa. O terribilmente stupida? È ormai un decennio, o giù di lì, che la scelta di archiviare definitivamente l’avventura Oasis perseguita Noel Gallagher col faccione del fratello Liam e delle sue invettive al vetriolo a mezzo stampa. «Si trovi un analista bravo», sbotta lui. «Se vuole tornare a suonare negli stadi, sa che può farlo solo con me», ribatte, beffardo, l’altro. E gli orfani dell’epopea di “Wanderwall” lì a sperare che passi pure questa. Che mamma Peggy faccia il miracolo e li convinca i fratelli-coltelli di Manchester a tornare assieme. Ma al momento è dura, durissima, come conferma un palco di quel Fabrique che un mese e mezzo fa ha ospitato le gesta di Liam e stasera accoglie Noel con i suoi High Flying Birds, in scena alle 21 (ma alle 19.50 apre lo show il set dei concittadini Blossoms) con le canzoni del loro terzo album “Who built the moon?”, uscito lo scorso autunno. Un disco da figlio delle stelle. «Dovendo trovare necessariamente un’etichetta, lo definirei un disco di ‘cosmic pop’, ho scritto così tante canzoni da poterci riempire altri due album», spiega. «Tre anni fa ho inciso il predecessore ‘Chasin yesterday’ con la consapevolezza che non sarei potuto andare oltre quel sound, così stavolta ho deciso di affidarmi ad un produttore esterno, David Holmes, chiamando a suonare con me amici come Paul Weller e Johnny Marr».

Una ventina i pezzi in scaletta, compresa “All you need is love” dei Beatles. Mezza dozzina i pezzi degli Oasis, anche se la parte del leone la fa ovviamente “Who built the moon?” (il titolo è preso dall’omonimo volume in cui Christopher Knight ed Alan Butler sostengono che la luna è un corpo estraneo al nostro sistema solare. «Forse hanno visto troppe volte Guerre Stellari e associano la luna alla Morte Nera, però il titolo mi piaceva e me lo sono preso») che occupa circa un terzo dello show. Per il futuro si parla di un altro disco con Holmes in “regia” e uno tutto suo cui potrebbe partecipare a sorpresa Damon Albarn, altro personaggio con cui Noel non ha mai avuto rapporti facili. Se lo spettacolo del Fabrique è esaurito da mesi, si trovano ancora biglietti per quello estivo all’i-Days di Rho, dove Noel suonerà sabato 23 giugno, nella stessa giornata dei Ride e di Paul Kalkbrenner, quindi 48 ore dopo il fratello Liam, in scena nella giornata inaugurale del 21 con Killers e Richard Ashcroft.

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