
Un ragazzo alla ricerca di un lavoro davanti a un’agenzia interinale
Milano – Una persona su tre, in Lombardia, fa il suo ingresso nel mondo del lavoro con un contratto a termine in somministrazione, reclutato da agenzie specializzate che forniscono manodopera alle aziende. Una forma contrattuale che, negli ultimi 10 anni, ha vissuto un incremento del 30%. Scelta dalle aziende anche per la sua iperflessibilità, che consente di fare fronte ai picchi di lavoro senza dover assumere direttamente personale. Il dilagare del lavoro precario è fotografato da un report della Uil Lombardia, che chiede tutele e strumenti per "coniugare la flessibilità e contrastare efficacemente l’abuso dell’utilizzo dei contratti a termine".
In quattro anni, in Lombardia, gli occupati medi somministrati sono stati circa 138mila. In Italia oltre tre milioni di lavoratori hanno un contratto a tempo determinato. "I numeri – evidenzia il segretario confederale Uil Lombardia Enrico Azzaro – ci dicono che i lavoratori somministrati rappresentano una delle più grandi categorie in termini di addetti, se non la più grande categoria. L’utilizzo dei lavoratori in somministrazione ha avuto un incremento del 30% negli ultimi dieci anni – prosegue – questo significa che un lavoratore su tre entra con contratto a termine in somministrazione, a testimonianza che il primo ingresso, con un contratto di lavoro regolare è attraverso le agenzie di somministrazione".
L’obiettivo è quello di "estendere i diritti di questi lavoratori", partendo dalle imprese dove esiste una contrattazione sindacale. Un esempio sono gli ultimi accordi firmati in colossi lombardi come Citterio e Beretta (in un settore, l’alimentare, che fa un largo uso della somministrazione di personale), con l’impegno a stabilizzare e assumere direttamente negli organici delle aziende una quota dei lavoratori ora impiegati con contratti di somministrazione o staff leasing. Massimiliano Turano, il segretario della UilTemp Lombardia, sottolinea "il dovere di essere presente sui territori e portare a conoscenza di tutti i diritti". La segretaria generale UilTemp, Lucia Grossi, evidenzia l’obiettivo "di un lavoro che valorizzi le competenze e abbia una retribuzione dignitosa".