BioQitchen: dai pasti sui jet privati alle sfilate di moda. Le cinque regole per un catering perfetto

Mauro Benincasa, ai vertici del gruppo di Gorgonzola HQ Food and Beverage: “I nostri servizi hanno un’anima green. Sprechi? Mai oltre il 5%"

Mauro Benincasa; a destra, una delle creaziono BioQitchen

Mauro Benincasa; a destra, una delle creaziono BioQitchen

Gorgonzola, 7 marzo 2024 – Dalla Martesana ai piani alti del food e del luxury catering, è reduce dai successi della Milano Fashion Week, dove ha gestito tutta la parte ristorativa del “White Show”, il marchio BioQitchen, catering dall’anima green creatura dell’imprenditore gorgonzolese Mauro Benincasa, cinquantenne ceo del gruppo HQ Food and Beverage.

Protagonista di un’avventura imprenditoriale straordinaria, iniziata, molti anni fa, all’insegna di un’idea, è il caso di dirlo, "pilota": la fornitura di food di qualità a bordo di jet privati. E proseguita con BioQitchen, non solo catering, ma incubatore di idee e progetti legati a sostenibilità, cicli produttivi alimentari e food design. Il marchio è stato main partner del “White Show” per la quarta volta consecutiva. Fra colazioni e aperitivi, pranzi e cene, masterclass e dj set, il racconto.

Il cibo, la passione degli esordi?

"Ma assolutamente no. Lavoravo nel ramo assicurativo ed era il 1999 quando mi lanciai, in accordo con un socio e con il marchio Hi Fly Catering, nell’impresa della preparazione e fornitura di pasti sui jet privati. Viaggia ancora alla grande. Da un aeroporto all’altro".

Un’impresa pionieristica.

"E un’attività complessa. Preparare i pasti di bordo richiede conoscenze che vanno al di là del saper cucinare: impiego calibrato di aromi e modifica dei tempi di cottura per dirne un paio. Ma la nostra forza è sempre stata la personalizzazione: piatti a richiesta. E devo dire che abbiamo ricevuto anche richieste bizzarre. Ci chiesero porzioni di ‘pollo incoronato’: nessuno di noi sapeva cosa fosse, facemmo ore di ricerche".

Qualche vip sui voli da voi serviti?

"Come no. Mi vengono in mente George Clooney, molte altre star di Hollywood, Elton John. E il Dalai Lama, più di una volta: con lui è semplice, mangia pochissimo".

Dal cielo alla terra.

"Nel 2005 abbiamo aperto la nostra prima cucina, in via Tertulliano. Nel 2018 un nuovo spazio, più grande, con servizi catering per il mondo della moda e degli eventi. Poi sono arrivati il Covid e una nuova svolta".

Ci racconti BioQitchen.

"Eravamo in lockdown, io e il mio socio Stefano Pratesi. Riflettevamo su come avrebbe dovuto modificarsi il settore ‘dopo’. A quali bisogni avrebbe dovuto dare risposte. Ne sono nati il marchio e i nostri cinque principi: il cibo deve essere gustoso, sostenibile, salutare, esteticamente gradevole, e accessibile. Ovvero per tutti. Queste linee guida significano molte cose: prezzi compatibili, economia circolare in cucina, spreco ridotto a massimo il 5%. E partnership con chi si occupa di distribuzione sociale".

I vostri prossimi progetti?

"Stiamo per caricare i nostri pasti ‘volanti’ sui jet privati da e per Ibiza. E le nostre cucine sono in attività continua. Oggi siamo in 36: un gruppo preparato e affiatato, che non può che crescere ancora".

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