California Bakery, la crisi è servita

Cibo made in Usa, la società è fallita e C.B. Italy, che ha in carico i locali, per salvarsi ha chiesto il concordato

Il ristorante California Bakery in corso Como, uno dei 9 locali milanesi della catena

Il ristorante California Bakery in corso Como, uno dei 9 locali milanesi della catena

Milano, 21 gennaio 2020 - Vent’anni fa aveva fatto il suo ingresso sulla scena gastronomica milanese, creando un "piccolo angolo d’America" in città. California Bakery ha fatto successo puntando sul "buon cibo di tradizione americana", dolci e piatti lontani dalla cultura del fast food made in Usa, ma la parabola si è scontrata con una crisi che ha portato la società C.B. Italy Srl, titolare della catena di ristoranti, a presentare un ricorso per l’ammissione al concordato preventivo, procedura cui può ricorrere un debitore per tentare il risanamento ed evitare il fallimento. Istanza sulla quale si esprimerà il Tribunale di Milano. Tribunale che, nel frattempo, ha dichiarato il fallimento della società California Bakery Srl - che nel 2016 si è scissa dalla C.B. Italy - nominando come curatore l’avvocato Bianca Maria Lanzilotta e dando ai creditori tempo fino al prossimo 6 marzo per chiedere l’ammissione allo stato passivo. Anche la milanese C.B. Italy, alla quale sono rimasti in carico patrimonio, locali e dipendenti (l’amministratore unico è il fondatore del brand, Marco D’Arrigo) non navigherebbe in buone acque. Contattata al telefono, la società ha preferito non rilasciare informazioni. Risulta però un procedimento davanti al Tribunale fallimentare, che dovrà esprimersi sul concordato preventivo dopo aver esaminato carte e bilanci dell’azienda e l’eventuale piano per il risanamento.

A rischio ci sono 149 posti di lavoro, tra impiegati e personale dei locali, 9 a Milano e 1 a Bergamo. Ristoranti che occupano posizioni di pregio nel capoluogo lombardo, nel cuore della movida di Corso Como, in corso Garibaldi, via Larga o piazza Sant’Ambrogio, a pochi passi dall’Università Cattolica. L’idea era stata lanciata dall’imprenditore Marco D’Arrigo e dalla moglie, che hanno pensato di aprire un locale che raccontasse "la cultura del buon cibo di tradizione americana". Al primo bar-ristorante, sull’onda del successo, con il tempo ne sono seguiti altri, fino al lancio di corsi di cucina e all’avventura di Expo, dove California Bakery è stato "food provider" ufficiale del padiglione americano. Una parabola che, però, si è scontrata con la crisi.

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