
Luigi “Gino“ De Crescenzo, in arte Pacifico
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Milano - Autori si nasce. Parola di Luigi “Gino“ De Crescenzo, in arte Pacifico, nuovamente a Milano per raccontare qual è il percorso che porta alla scrittura di una canzone con una serie di incontri, in bilico tra talk e concerto, al Volvo Studio di viale della Liberazione. “Pacifico in Studio - Dove aspettano le canzoni“ consiste in quattro serate che vedono il paroliere milanese trapiantato a Parigi affiancato dal violista Antonio Leofreddi e da alcuni ospiti. Si comincia il 24 febbraio con “Canzoni Fossili“ e un partner ancora da decidere, a cui seguiranno il 10 marzo “Canzoni di rabbia e divertimento“ con il giornalista Enzo Gentile, il 7 aprile “Canzoni che diventano grandi“ con il tastierista e produttore Vittorio Cosma e il 5 maggio “Canzoni ancora da scrivere“ con quel Giovanni Truppi assieme a cui ha cofirmato la sanremese “Tuo padre, mia madre, Lucia“.
Che quello dell’autore sia un invito a cui molti rispondono senza essere stati chiamati è un dato di fatto. "Anche se mi è stato chiesto, non ho mai tenuto masterclass perché credo che nessun grande autore abbia mai preso lezioni. Nella scrittura di una canzone ci si può perfezionare, ma un minimo di talento ce lo devi avere. Penso che la capacità di mettere la parola giusta all’interno di un verso sia un dono. Ognuno ha il suo modo di creare. E, guardando ai grandi del passato, mi piace l’idea che per arrivare al foglio Georges Simenon dovesse tenere sulla scrivania 50 matite appuntite o Mark Twain indossare una camicia elegante".
Parliamo degli ospiti musicali: Vittorio Cosma. "Un maestro. C’era lui dietro al mio primo disco, ‘Santantonio’ dei Rossomaltese. È un talento naturale capace di spaziare dalla Pfm alla pubblicità, da Pino Daniele ad Elio e Le Storie Tese".
Truppi? "È ossessionato dalle parole, dalla precisione. Non lo facevo così rigoroso. Di ‘Tuo padre, mia madre, Lucia’ sono rimasto colpito dal ritornello battistiano, anche se poi Giovanni mi ha detto che Lucio non rientra tra i suoi ascolti".
Le è piaciuto Truppi a Sanremo? "Sì, l’ho trovato estremamente affascinante, con quel suono anni Sessanta, ma sull’orizzonte di questa edizione sono rimasto colpito pure dalla presenza di tante canzoni da ballare, a conferma che c’è scrittura autorale pure in quel genere di musica, come sottolineano i testi de La Rappresentante Di Lista, Ditonellapiaga o Dargen D’Amico".
Al momento cosa sta facendo? "Sono al lavoro con Gianna Nannini e con Malika Ayane, ma anche con Francesco Gabbani e con Diodato. C’è pure un’ipotesi-Bocelli".