STEFANIA CONSENTI
Cultura e Spettacoli

Il mecenate Filippo Perego di Cremnago: "Sostengo cultura e talenti. Milano? Mi piace"

Intervista al decano degli interior decorator "Con la Fondazione che porta il mio nome nasce il Premio per arredatori d’interni"

Filippo Perego di Cremnago, 92 anni

Filippo Perego di Cremnago, 92 anni

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Milano - Ha sempre inseguito il "bello". Nella sua lunga e brillante carriera ha arredato, con raffinatissimo gusto e creatività, le case di importanti famiglie italiane, dai Campari, ai Rizzoli, agli Invernizzi. Un arredatore d’interni, quando ai suoi tempi non esistevano figure di questo tipo. Filippo Perego di Cremnago, 92 anni, è il decano degli interior designer.

"Nel 1956 sono andato a New York dove figure come la mia erano già richieste", racconta, "e quando sono tornato in Italia, a Milano, sono stato fortunato a lavorare cinque anni dall’architetto Tomaso Buzzi, arredatore dell’alta borghesia di allora. Tre anni come suo assistente, mi ha insegnato tutto". Oggi ama definirsi un "mecenate della cultura" a tutto tondo. Ha "salvato" il teatro Menotti dalla chiusura certa comprando lo stabile e offrendo gli spazi in comodato gratuito per 4 anni. Ha donato la sua villa ottocentesca di Cassolnovo al Fai, e con la Fondazione che porta il suo nome, istituita a maggio scorso, ha deciso di promuovere la professione di interior designer con la prima edizione di un “Premio nazionale per arredatore d’interni“ per scovare i migliori talenti under 40.

Quando? "Sarà assegnato il 21 ottobre alle 18 a Villa Necchi Campiglio. Il vincitore riceverà un premio di diecimila euro. Ci sarà una menzione speciale per un secondo classificato. Il prescelto parteciperà ad un progetto del Fai, con la possibilità di occuparsi di Villareale a Cassolnovo".

Come nasce il Premio? "Da un’idea di Carlo Cinque, vicepresidente della Fondazione. Ho voluto accendere i riflettori su una professione affascinante che mi ha regalato tante soddisfazioni, oggi ancora troppo sottovalutata. Devo ringraziare Marva Griffin, del Salone del Mobile, per aver aiutato a a concretizzare il progetto".

La Fondazione Perego che erediterà parte del suo patrimonio, nasce con l’intento di mettere a disposizione della collettività, "resa sempre più sofferente dall’attuale contesto socio-economico", le proprie risorse. "Voglio lasciare un segno. Quando non ci sarò più desidero che le attenzioni vengano rivolte ad una fascia di cittadini che non sempre riceve la giusta cura, ossia gli anziani che vivono in uno stato di povertà. La Fondazione Perego darà poi pieno sostegno all’arte e alla cultura in ogni sua forma, migliorando la fruizione a tutti i livelli".

E il teatro Menotti? "Abbiamo prorogato il contratto gratuito sino a dicembre 2025. Dopo è già previsto un contratto di locazione di 12 anni al costo precedentemente sostenuto dal teatro, ossia 50 mila euro annui. Non potevo non intervenire, ero molto amico di Strehler e di Valentina Cortese e grazie a loro mi sono appassionato al teatro".

Altri progetti? "Il sostegno all’associazione Casa Amica onlus per la realizzazione di alloggi destinati ad ospitare i parenti di pazienti in cura negli ospedali del Nord".

Le piace la Milano d’oggi? "Si. City Life, piazza Gae Aulenti, esprimono bellezza e modernità".

 

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