
Mostra su David Bowie a Milano
Milano, 10 gennaio 2017 - Esteta dell’ambiguità e del trasformismo. O Ulisse alieno. L’uno nessuno e centomila dell’Odissea contemporanea. David Bowie, autore della prima ballata spaziale nella storia del rock, «Space Oddity», 1969, anno dello sbarco sulla luna. Il gracile essere «che cadde sulla terra», uomo o neo Cristo martire, aveva un volto. Da contemplare, a un anno dalla morte, in una mostra: «David Bowie The Real Face», al Mondadori Megastore di Piazza Duomo. Eccezionalmente esposto al pubblico il calco originale del suo volto realizzato nel 1975, durante le riprese di «The Man Who Fell to Earth» (L’uomo che cadde sulla Terra, 1976). In quel film Bowie indossava varie maschere, e il calco era servito ai costumisti per prepararle nella misura perfetta. La reliquia fu acquistata negli anni ‘90 in un’asta di Sotheby’s da Red Ronnie, che se la fece autografare durante un’intervista al Roxy Bar (la testimonianza sarà proiettata), e poi ha commentato: «Bowie ha attraversato varie ere cambiando continuamente il look esteriore, ma restando fedele a se stesso, ovvero un incredibile sperimentatore».

«David Bowie The Real Face», appuntamento del ciclo St-Art, l’artista del mese (il progetto culturale ideato e promosso da Mondadori Store in collaborazione con Art Relation di Milo Goj), sarà aperta fino al 5 febbraio, ore 9 - 23, e poi trasferita al Teatro Ariston per il Festival di Sanremo.