DIEGO VINCENTI
Cultura e Spettacoli

L’amore, New York e altre catastrofi: Candace Bushnell svela a teatro i segreti di Sex and the City

One woman show della scrittrice che ha dato vita al personaggio stracult di Carrie Bradshow e al telefilm più ad alto tasso di tacchi alti. Appuntamento il 21 febbraio all’Arcimboldi

Candace Bushnell

Candace Bushnell

Milano – “Per qualsiasi donna abbia mai sognato l’amore e un bellissimo paio di tacchi". Amen. Recita così il trailer dello spettacolo. E sembra davvero di parlare con Carrie Bradshaw. Inconfondibile. Anche se questa volta sotto i riflettori c’è la sua creatrice: Candace Bushnell. Che il 21 febbraio sarà ospite del Teatro degli Arcimboldi con "True Tales of Sex, Success and Sex and the City", one woman show sugli argomenti di sempre: amore, sesso e altre catastrofi, attraversando New York sopra un paio di scarpe Manolo Blahnik. Mentre la propria vita s’intreccia con quella dell’alter ego Carrie. Stracult.

Miss Bushnell, quanta verità condivide sul palco?

"È tutto vero! Lo spettacolo è la storia delle origini di Sex and the City e di quanto ho lavorato duramente per arrivarci. Perché ho inventato Carrie e cosa mi è successo dopo. Poi ovviamente non è che puoi metterci dentro tutta la vita, alcune cose le ho tagliate per tenere i racconti più divertenti".

Quando nasce allora Sex and the City?

"In qualche modo appena mi sono trasferita da ragazza a New York. Negli anni ‘80 scrivevo delle persone che vedevo intorno a me e di queste relazioni che stavano cambiando molto in fretta. Da lì non mi sono più fermata. Non è quindi stata una grande idea venuta dal nulla ma la continuazione di un lungo lavoro di scrittura".

Com’era all’epoca la città?

"Sporca e pericolosa, piena di posti dove ora la gente vive ma in cui all’epoca non saresti mai stata. C’erano un sacco di negozi porno, di prostitute, di droghe, di senzatetto. Mentre però già cambiava la finanza, arrivavano persone con i soldi e tutto diventava più caro. Oggi è una città costosissima eppure continua ad aumentare il numero dei suoi cittadini, perché tutti vogliono vivere a New York".

C’erano già Charlotte, Miranda e Samantha?

"Scrivevo di tantissimi personaggi davvero folli ma sì, devo ammettere che loro erano già con me, anche se poi ho dato nomi differenti. Comunque all’epoca in giro c’erano sicuramente molte più Miranda e Samantha rispetto alle Charlotte".

Quando arriva il successo?

"Con la rubrica, nel 1994. La leggevano tutti e quando se ne accorsero a Los Angeles, cominciarono subito le proposte per trasformarla in un film o in una serie tv, idea che ho sempre trovato molto eccitante. Ma all’inizio il fenomeno non era di queste dimensioni, le puntate si potevano vedere soltanto in abbonamento su HBO. È cambiato tutto con i dvd e le trasmissioni in chiaro".

Quanto c’è di lei nel personaggio di Carrie?

"Molto, almeno nelle prime due stagioni, perché sono basate sul mio libro. Poi nel tempo sono intervenuti altri scrittori e alla fine lo show televisivo non ha più avuto legami con la mia realtà".

Ma perché ha funzionato così bene Sex and the City?

"Credo abbia catturato un cambiamento nella vita delle donne e nella loro sensibilità. Ma poi il successo ha sempre qualcosa di misterioso".

C’è stato un Mr Big nella sua vita?

"Assolutamente sì. E nello spettacolo ne racconto la storia: come ci siamo conosciuti e cosa è davvero successo".

Da allora come ha visto modificarsi il sesso e le relazioni?

"Le donne stanno compiendo tantissimi cambiamenti, sono responsabili delle loro vite e credo che molte di noi sceglieranno sempre più spesso di rimanere single, semplicemente perché è una bella condizione per vivere. Nelle relazioni invece la grande differenza proviene dalle tecnologie, dalle app di appuntamenti".

Le usa mai?

"Le uso ma raramente organizzo un incontro. Anche perché diciamocelo, nessuno ha mai tempo!".