Zona arancione, il ritorno dei negozi scalda l’aria di Natale

Gli esercenti cercano di recuperare il tempo perduto. Ma mancano le iniziative che fanno da traino

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di Monica Autunno

Prima domenica in zona arancione e anche l’Adda-Martesana rialza la clèr. Fra incognite e problemi. "Ma in un anno del genere cercare di salvare gli acquisti delle feste è un imperativo". Di Comune in Comune le prime riaperture. Per chi lo fa oggi, una domenica a riposizionare merci, esporre promozioni e ricordare regole e precauzioni anticontagio: mascherina, accessi limitati, disinfezione. A fianco di centinaia di esercenti provati dalla lunga serrata, in parte ancora non coinvolti dalle riaperture, le associazioni territoriali di Confcommercio, punto di riferimento in mesi di normative e limitazioni, asporto e consegne, conteggi e incongruenze, regole da rispettare.

"La zona arancione consente alcune riaperture in mese importante, dove si realizza una buona percentuale del fatturato annuo - dice Nicolas Rigamonti, presidente dell’associazione territoriale di Confcommercio a Gorgonzola, 8 comuni in area rivierasca milanese - . Speriamo si possano recuperare un po’ dei consumi persi".

Fatturati con il fiato corto, "non solo per chi è stato chiuso. Anche molte imprese rimaste aperte hanno subito danni e perso volumi importanti. In un’area già soffocata dalla concorrenza dei centri commerciali e dei colossi della vendita online". Al settore commerciale ristori statali e importanti aiuti, in proporzione, da moltissimi Comuni. "Rispetto ai ristori - agiunge Rigamonti - si spera si arrivi a superare la logica per codici Ateco, arrivando a veri indennizzi".

Dalla Martesana all’Adda, dove sette comuni, fra cui Cassano, Vaprio, Trezzo e trezzese, Inzago, rientrano nell’associazione territoriale Adda Milanese. Giuseppe Legnani, storico presidente, riaprirà oggi il suo atelier di mobili. "Non siamo stati fermi, abbiamo potuto quantomeno continuare a consegnare - racconta - . Oggi riprendiamocome altri". Bar ancora chiusi. "Purtroppo si. Stiamo cercando come associazione di tenere il filo, monitorare i ristori e il rispetto delle regole". Asporto e consegne. "C’è chi ha spazi idonei e chi no. Come ente di riferimento incoraggiamo dinamismo e iniziativa, perchè infondere positività è indispensabile". I centri storici si vestono a festa. Lo shopping natalizio non sarà trainato, però, da iniziative di aggregazione, mercatini e bancarelle, carole e Babbi Natale. "Impossibile. Luminarie e addobbi sono ovunque rinforzati, per trasmettere l’idea della festa. Vi saranno sorprese: ma sempre nel rispetto delle normative". In arrivo anche i contributi comunali.

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