
Stefano Ricagno, vicepresidente del Consorzio del Moscato d'Asti e Asti Spumante
Milano, 4 ottobre 2019 - Un intero distretto, nella centralissima zona di corso Sempione-Arco della Pace, per rilanciare nel gusto e nell'immagine un vino storico ma negli ultimi lustri considerano un po' un "fratellino minore", buono per i ragazzini o per gli americani.
Il Consorzio del Moscato d'Asti e Asti Spumante vuole uscire da questo pregiudizio sedimentato negli anni e per farlo ha scelto a Milano Wine Week, il grande evento dedicato al vino in programma dal 6 al 13 ottobre nel capoluogo lombardo, dove ha allestito un distretto autonomo dove mettere in vetrina le proprio eccellenze. "Il nostro vino piace più all'estero che in Italia - racconta Stefano Ricagno, vicepresidente del consorzio - perché da noi c'è un consumatore attento che conosce le dinamiche del vino e così, quando si è imposto come gusto il consumo dei Brut a tutto pasto, anche col dolce, noi abbiamo subìto questa tendenza. Ma è vero anche che vanno altrettanto di moda le mixology, i cocktail, bevande che hanno un alto residuo zuccherino: e allora perché non raccontare la nostra grande storia, quella di un vino naturalmente dolce, a bassa gradazione alcolica?". Rilanciare il Moscato innanzitutto come brand, dunque, farlo diventare un prodotto di moda. E da dove partire, se non a Milano? "E' la nostra città di riferimento - spiega Ricagno - in particolare dopo Expo ha avuto un grande boom, non possiamo prescindere da qui per sviluppare il nostro business e il nostro mercato. Oltre alla Milano WineWeek, siamo stati il vino partner di Sweety of Milano a Palazzo Stelline e torneremo ci torneremo ancora per Re Panettone".
Intanto, tra corso Sempone e Arco della Pace il Consorzio scocca anche l'ultima freccia aggiunta al proprio arco: l'Asti secco. "Abbiamo ottenuto la Docg per questa versione nel 2017 - racconta Ricagno - e adesso produciamo tutta la gamma, dal dry al brut ed extra brut. Tutte versioni del moscato che propongono l'Asti in maniera differente, seguendo e intercettando i gusti del mercato". Impossibile non pensare al Prosecco e al suo successo planetario, anche se Ricagno non vuole parlare di derby Veneto-Piemonte sule bollicine Charmat: "Non dev'essere una battaglia - chiarisce il vicepresidente del Consorzio - è giusto che ciascun territorio sfrutti a pieno e valorizzi le proprie potenzialità, offrendo all'Italia e al mondo prodotti nuovi e di valore".