Violenze di Capodanno, le parole di chi ha filmato l’orrore: “Era nuda, circondata”

All’udienza ha parlato la giovane che con i video ha ripreso il volto degli stupratori e incastrato i presunti colpevoli

Uno dei frame dei video che hanno dimostrato le violenze compiute durante la notte di San Silvestro del 2021

Uno dei frame dei video che hanno dimostrato le violenze compiute durante la notte di San Silvestro del 2021

É stata una udienza di dolore quella in cui la ragazza che realizzò l’ormai noto video che ha incastrato i responsabili degli stupri di San Silvestro del 2021, ha ripercorso la notte degli abusi feroci consumati in piazza Duomo a Milano.

Ecco il racconto in aula: "L’ho vista a terra seminuda, si teneva stretto addosso il giubbotto, aveva solo quello, era traumatizzata e piangeva, non si reggeva nemmeno in piedi per la paura. Ho provato anche a farle scudo con le braccia ma erano troppi, un branco di almeno una ventina di uomini".

L’episodio più grave e brutale tra quelli accertati nell’inchiesta della Squadra mobile e del pm Alessia Menegazzo. La giovane ha testimoniato davanti alla quinta penale, a carico di uno degli arrestati nelle indagini, il 21enne Abdallah Bouguedra.

Nel processo la stessa 19enne è parte civile, assieme al Comune. E prosegue: "Mi sono avvicinata e ho iniziato a girare le immagini pensando ci fosse una rissa - ha spiegato la giovane - poi ho visto la ragazza per terra, le avevano tolto tutti i vestiti e abusavano di lei". E ancora: "La sballottavano da un posto all’altro durante l’aggressione. Quando ho finito di fare quel video mi sono buttata dentro per cercare con le braccia di farle scudo, ma non ce l’ho fatta". La ragazza, guardando un album fotografico, ha poi riconosciuto l’imputato come uno dei giovani che avrebbe preso parte alle violenze.

Aveva i capelli ossigenati quella notte, stando alle indagini in cui fanno fede i video. Presente in aula anche ieri l’imputato non ha più i capelli tinti di biondo. La testimone, 21enne, ha raccontato che poi, quando sono arrivate le forze dell’ordine per aiutare la ragazza, lei l’ha accompagnata in ospedale.

"Mi diceva che l’avevano violentata, aveva i graffi addosso", ha spiegato ancora, dopo aver chiarito che lei, quando girò quelle immagini, era "a 7-8 metri dalle violenze". La 19enne aveva anche "lanciato lontano la borsa col cellulare e tutto", sperando che così finisse l’aggressione. L’imputato, stando alla versione della teste, "era là nel gruppo, non troppo distante e non troppo vicino alla ragazza, si faceva largo per partecipare alle violenze". Nell’udienza hanno testimoniato anche altri ragazzi che erano in piazza Duomo quella notte, tra cui un amico della 19enne.

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