Vigile aggredito, nei guai la banda degli skaters

Raid in via Fra Pacioli: in dodici contro il ghisa, tre indagati. Nel mirino anche un ventiduenne bolzanino membro della Nazionale

MILANO

di Nicola Palma e Marianna Vazzana

Un nazionale italiano di skateboard, membro della squadra che ha preso parte ai Mondiali street di Rio de Janeiro 2019 e in corsa fino all’ultimo per la spedizione azzurra alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (disputate nell’agosto del 2021). Ci sarebbe anche il ventiduenne bolzanino Davide Holzknecht (nel video messo in rete da Welcome to Favelas compare una tag alla sua pagina Instagram, che ieri risultava rimossa) tra i ragazzi che nella notte tra venerdì e sabato hanno aggredito il sovrintendente della polizia locale C.N. all’angolo tra via Fra Pacioli e viale Coni Zugna, impossessandosi della sua pistola d’ordinanza e pestandolo con calci e bottigliate. Sarebbe stato lui, come mostrato pure dal filmato amatoriale, a sferrare al sessantenne un calcio alle gambe mentre altri due stavano cercando di sfilargli l’arma.

Del raid, al momento, sono stati chiamati a rispondere in tre, indagati per rapina e resistenza a pubblico ufficiale nell’inchiesta che stanno portando avanti in queste ore proprio i colleghi del ghisa (in forza all’Unità centrale informativa di piazza Beccaria) sotto il coordinamento dell’aggiunto Laura Pedio e del pm Ilaria Perinu; è probabile che altri nomi finiscano a breve nel mirino, anche perché dei dodici presunti partecipanti al raid ne sarebbero già stati identificati una decina. Ecco la ricostruzione di quei minuti concitati, stando a quanto verificato dal Giorno incrociando più fonti. Il sovrintendente e una collega sono lì per un sopralluogo conoscitivo: sono arrivate diverse segnalazioni dei residenti su danneggiamenti di auto da parte di giovani che prima si ritrovano davanti a un pub, e quindi gli agenti in borghese sono stati inviati in zona per scattare alcune foto e documentare chi frequenti il locale, in vista di un futuro intervento che porti a individuare con certezza gli autori dei vandalismi. Immagazzinate una ventina di immagini, attorno all’1.45 i ghisa decidono di rientrare in auto per andarsene. Ed è in quel momento che un ragazzo si avvicina al sovrintendente: "Che c. scatti le foto?", ripete più volte minaccioso.

Il vigile tira fuori il tesserino identificativo, spiega che si tratta di un controllo di polizia e lo invita a risalire in fretta sul marciapiedi. L’altro insiste, gli va dietro, fin quando l’agente gli dà una spinta per allontanarlo. Arrivano altri undici, alcuni hanno in mano bottiglie. La situazione si fa ancora più tesa, qualcuno gli tira via il berretto dalla testa (anche nella concitazione l’agente manco se ne accorge); a quel punto C.N., circondato e preoccupato per l’incolumità sua e della collega, decide di esplodere un colpo di pistola in aria per mettere in fuga il gruppo. Sulle prime, i ragazzi indietreggiano, ma poi uno di loro li incoraggia a farsi nuovamente avanti: "Niente paura, non vedete che è un’arma giocattolo...". Così riparte l’assalto, come parzialmente documentato dai video circolati nei giorni scorsi sui social: in due impediscono al vigile di risalire sulla Punto, vogliono disarmarlo. C.N. tiene stretta la semiautomatica e mette in guardia gli aggressori sull’estrema pericolosità di quello che stanno facendo: "Deficienti, è carica". Parte il secondo colpo, verso il basso, che solo per miracolo non ferisce qualcuno di rimbalzo. La colluttazione prosegue qualche metro più in là. Quello che succede dopo non compare nei filmati registrati dagli smartphone e condivisi on line, ma è stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona: il ghisa viene preso al collo da uno della banda, sbattuto a terra e colpito più volte. Quindi tutti i ragazzi scappano verso viale Coni Zugna, dove abbandonano la pistola sotto una macchina.

"Quell’uomo non si è qualificato e non ha mostrato alcun tesserino che lo identificasse per un agente di polizia. Ci sono molti testimoni pronti a confermarlo", ha affermato uno dei bolzanini coinvolti al quotidiano Alto Adige. E ancora: "Non sapevamo chi fosse quell’uomo, a un certo punto ha estratto una pistola. Noi ci siamo subito mossi per cercare di disarmarlo, ma non è stata un’aggressione, nessuno voleva picchiarlo: volevamo solo togliergli la pistola perché eravamo spaventati". Nel gruppo, sempre stando alle informazioni a disposizione, c’erano almeno altri tre amanti dello skate, tutti provenienti dalla zona di Bolzano, tra cui uno studente di Medicina e un fotografo professionista (che sui social ha pubblicato una foto di lui in Galleria Vittorio Emanuele). "Rinnoviamo l’augurio di pronta guarigione al collega ferito e resteremo al suo fianco in questa vicenda", fa sapere il segretario del Sulpm Daniele Vincini.

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