
Cambio al vertice del 1° Reggimento Trasmissioni dell’esercito, di stanza a Milano.
Il colonnello Pasquale Guarino, dopo due anni al comando alla Caserma "Santa Barbara", si trasferisce nella Capitale, per un incarico importante allo Stato Maggiore. Prende il suo posto il colonnello Valerio Golino, proveniente dallo Stato Maggiore, che diventa il 17esimo comandante nella storia del Reggimento.
Alla Sala della Cavallerizza – una struttura risalente agli anni Trenta ed un calco quasi perfetto delle volte in vetro e ferro della Stazione Centrale – non c’è stata solo la cerimonia di avvicendamento. È stato sostituito per la prima volta il drappo, ormai logoro, della bandiera di guerra che ha accompagnato il reparto dalla sua assegnazione, nel 1976. La bandiera è qualcosa di sacro per tutti i trasmettitori: era con loro durante le missioni all’estero, dal Kosovo alla Bosnia fino all’Afghanistan, come durante gli interventi di soccorso a favore della popolazione colpita da calamità, ad esempio in Valtellina dopo la devastante alluvione del 1987.
Il compito principale del Reggimento è garantire le comunicazioni e la funzione di comando e controllo al Corpo d’Armata di Reazione Rapida della Nato a guida italiana: non a caso ieri era presente alla cerimonia il comandante della brigata di supporto, il generale Uberto Incisa di Camerana.
Il 1° Trasmissioni ha avuto la responsabilità del comando del raggruppamento "Lombardia e Trentino Alto Adige" e continua ad ospitare i militari per l’operazione "Strade Sicure".
Ma l’impegno c’è stato anche contro il terribile virus. "In questi due anni abbiamo dovuto affrontare uno dei periodi più difficili della storia contemporanea, fortemente condizionato da una pandemia su scala globale che ha messo fortemente in crisi interi Paesi" ha sottolineato il colonnello Guarino nel suo discorso di commiato.
Fra i vari interventi, i militari hanno allestito "in meno di 48 ore" l’area di degenza Covid dentro l’ospedale militare di Baggio e poi il “drive through“ per i tamponi al Parco Trenno poi convertito in presidio vaccinale, uno dei più grandi d’Italia, che li vede tuttora impegnati nella gestione logistica.
Annamaria Lazzari