ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Covid, per avere il vaccino negli Emirati basta investire 4mila euro

Se si fonda una società (o ci si fa assumere) si ha diritto gratis al vaccino Pfizer

Pietro Paolo Rampino

Pietro Paolo Rampino

Milano, 26 febbraio 2021 - Per chi volesse vaccinarsi in fretta contro il Covid - senza aspettare il suo turno in Italia, chissà quando - ci sarebbe la "soluzione" Dubai. Nulla di illegale: "Basterebbe costituire la propria società - con un investimento di capitale di circa 4mila euro - o conoscere qualcuno negli Emirati Arabi Uniti disposto ad assumere perché si possa ottenere legalmente un visto e quindi si possa poi avere accesso all’inoculazione gratuitamente" rivela Pietro Paolo Rampino, vicepresidente della Camera di Commercio Italo-Araba, 53 anni. Al momento l’ingresso negli Emirati Arabi Uniti è più facile che in Russia, dove le frontiere sono chiuse. Nel Golfo è consentito anche "agli stranieri (quindi anche i cittadini italiani) in possesso di un valido titolo di soggiorno e temporaneamente all’estero" informa il sito della Farnesina, ViaggiareSicuri. Lo stesso aggiunge che gli spostamenti dall’Italia "sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni, quali: lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza". Non sono invece autorizzati "gli spostamenti per turismo". Una precisazione che smonterebbe l’ipotesi, rilanciata da molti siti web, che ci sarebbero tour operator – in particolare un’agenzia di viaggi britannica – in grado di offrire pacchetti di “turismo vaccinale” a chi sborsa 40mila sterline. Almeno dall’Italia.

«Però n on posso escludere che non esistano questi “pacchetti”. Ma se qualcuno mi chiedesse un consiglio gli direi di non farlo. Costa molto meno prendere un visto legale". Rampino sa quel che dice: a Milano fa il commercialista, ma ha interessi consolidati nei Paesi del Golfo dal 2004. Almeno una settimana al mese si trasferisce negli Emirati, dove è uno dei fondatori dell’ Italian Incubator Dubai . Fra un mese ci rimarrà per tre settimane: il 21 marzo ha prenotato la prima iniezione di Pfizer e dopo tre settimane il richiamo. Avendo la resident-visa emiratina ne ha diritto gratis, come alla copertura sanitaria. La vaccinazione negli Emirati Arabi Uniti procede spedita: è il secondo Paese al mondo dopo Israele per dosi somministrate ogni cento abitanti, secondo il sito di statistiche Ourworldindata; il 35% della popolazione (che non raggiunge i 10 milioni) ha ricevuto almeno una dose al 23 febbraio. Niente fasce di età: "La campagna è partita in modo massivo da gennaio. La mia segretaria che ha 30 anni è già vaccinata. Mi risulta che la maggior parte sia avvenuta con Sinopharm. Per quello bastava mettersi in coda in uno dei tanti centri vaccinali. Da poco è stato introdotto anche il Pfizer per cui è necessaria la prenotazione. È quello che ho scelto io. Tutti gli italiani che conosco e vivono lì si sono vaccinati". Il segreto della campagna rapida? "Evidentemente gli Emirati Arabi hanno pagato le dosi alle aziende produttrici qualche euro in più rispetto all’Unione Europea". Per uscire dall’incubo Covid, gli Emirati hanno messo in campo anche "il tracciamento con un uso sistematico della tecnologia e lo screening coi tamponi, gratis per i residenti". Il lockdown d uro e puro? "Solo da marzo a giugno. Poi sono cominciate le aperture, seguendo un protocollo che tutti rispettano. Incluso l’uso di mascherine. Non è vero che Dubai sia “mask free”".  

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