
Bises Quando si cresce a stretto contatto con l’’universo femminile si capisce con un colpo d’occhio necessità, desideri e malinconie...
Bises
Ho sempre potuto contare su una memoria al limite dell’informatica. Di un avvenimento per esempio posso ricostruire non solo le modalità ma anche dettagli e superflui approfondimenti che altri lascerebbero scorrere nel giro di qualche minuto. Ricordo come ero vestito quando ho fatto un vaccino a 7 anni, il copriletto della mia stanza a Vallombrosa quando ne avevo 11 o gli ultimi istanti prima di cadere rovinosamente dalla bicicletta in vacanza con i cuginetti al Circeo. Ho in mente la fotografia perfetta e non spannometrica delle case dei miei compagni delle elementari e la sensazione di respirare la bellezza quando entravo in questi androni razionalisti, in appartamenti sconfinati tra opere d’arte e terrazze fiorite. Vivo d’architettura da sempre, già dalla mia infanzia romana osservavo i palazzi, riconoscevo le vie e sognavo di visitare ogni affaccio privilegiato a Piazzale delle Belle Arti o in via Mangili. Questa fame di interni decorati e di storie di progetti non mi ha mai abbandonato e a Milano ha trovato un’ampia gamma di pedalate ad hoc, non c’è percorso alternativo o conosciuto che non mi porti a mappare quella facciata o quel fregio nascosto sul portale d’ingresso. Ad affascinarmi da un paio d’anni sono proprio gli edifici che non hanno una connotazione specifica come firma di celebri architetti ma che colpiscono per l’uniformità di intenti, per una visione moderna di costruire e soprattutto abitare. Molte le volte in cui non trovavo riferimenti bibliografici su alcuni indirizzi, fino a quando per caso ho preso in prestito alla biblioteca il libro “Milano Contemporanea”, un vero e proprio manuale di urbanistica per gli studenti del Politecnico che seguendo gli itinerari pubblicati dispongono di una mappa del tesoro per scoprire chicche come la Casa della Meridiana, la Reininghaus, il condominio ai Giardini d’Ercole e altre bellezze che neanche i milanesi meno arrendevoli saprebbero indicare. Ormai è la Bibbia della mia libreria e temo lo consumerò!