Milano – Le delegate per le pari opportunità dei sette atenei milanesi si trovano per la prima volta insieme, all’Università Cattolica. Con loro è collegata Michelle Ryan, docente di Psicologia sociale e organizzativa alla Australian National University, ovvero colei che ha coniato l’espressione “scogliera di cristallo” per descrivere - al di là di quel tetto che ancora si fatica a sfondare - il fenomeno per cui, “in periodi di crisi, precariato e grandi sfide, è più probabile che venga scelta una donna in un ruolo dirigenziale”. E in una Milano in cerca di rilancio - con cinque rettrici al timone degli otto atenei - sembra suonare come una profezia. Si fa fronte comune con il centro di ricerca interateneo “Culture di genere”.
Tra i progetti, “un dottorato di ricerca sugli studi di genere, per tutti i campi che interessano le attività umane”, sottolinea Stefania Leone in rappresentanza della Statale mentre attorno al tavolo si condividono buone pratiche. Raffaella Iafrate, delegata per le Pari opportunità, ricorda la task force nata in Cattolica: “Si parte dall’ascolto dei bisogni, con focus team, e si passa alle azioni: per esempio a sostegno della genitorialità, sia dal punto di vista logistico che economico; abbiamo stilato linee guida sui linguaggi inclusivi e ci sono insegnamenti dedicati nei diversi corsi di studio”.
In tutti gli atenei sono nati o stanno per essere avviati sportelli di ascolto contro la violenza di genere, per intercettare i segnali. Statale ricorda l’impegno per fare rientrare le ricercatrici a tempo determinato dalla maternità, finanziando progetti. L’università San Raffaele, con Anna Lucia Ogliari, ricorda anche i corsi in Medicina di genere e in Psicologia di genere e l’istituzione del gender agent. Riparte dall’orientamento e dal raccordo con le scuole Bicocca, con la delegata Maria Grazia Riva. Bocconi, con la prorettrice Paola Profeta, parla anche dei congedi per la maternità e paternità ampliati e finanziati dall’università e dell’importanza dei role model col progetto “Changed by women”. Vanessa Gemmo, delegata della Iulm, sottolinea il ruolo dell’ateneo con iniziative aperte alla città, racconta della nursery appena inaugurata, per studenti, personale e per chi è di passaggio. Il Politecnico riparte dalle studentesse, che stanno aumentando ma che ancora sono poche in alcuni campi dell’ingegneria, come Meccanica, rispetto ad altri come Biomedica: “E qui si legge la questione culturale – sottolinea Mara Tanelli –. Cambiamo narrazione, raccontando anche le vite delle nostre ricercatrici e docenti”. A Ingegneria Aerospaziale è appena sfondato il tetto del 20%: si intravede l’effetto AstroSamantha, ma anche il lavoro fatto fin qui. “Ora l’inclusione entri nella pelle e non solo nel contesto organizzativo”, conclude Luigi D’Alonzo, delegato per l’Inclusione alla Cattolica.