
Giuseppe Zizzo, professore alla Liuc con studio a Milano
Milano, 27 settembre 2017 - Cattedre di Diritto spartite e riservate «agli allievi di questo o di quel professore» come se gli incarichi di ordinario fossero «il loro territorio di conquista». Candidati trattati come «merce di scambio». L’inchiesta fiorentina “Chiamata alle armi”, che ha messo sotto la lente presunti illeciti nel mondo dell’università, coinvolge anche professori milanesi e lombardi.
Tra gli indagati con l’accusa di corruzione anche Francesco Tundo, professore all’Università di Bologna e marito dell’ex assessore del Comune di Milano Francesca Balzani (che non è coinvolta nell’inchiesta). Sono agli arresti domiciliari sette professori di diritto tributario, che avrebbero truccato i concorsi per l’abilitazione, e 22 docenti sospesi dall’insegnamento per 12 mesi. Sono 59, complessivamente, gli indagati dalla Procura di Firenze. Ai domiciliari è finito anche Giuseppe Zizzo, che insegna alla Liuc di Castellanza e ha lo studio a Milano. Fra gli interdetti dal pubblico servizio di professore universitario per un anno figura Giuseppe Marino, docente di Diritto tributario all’Università degli Studi di Milano e delegato di Confindustria all’Ocse. In sospeso fra i professori che saranno ascoltati dal gip, che si è riservato la valutazione all’esito dell’interrogatorio, c’è Francesco Tesauro, luminare del diritto tributario ed ex professore dell’Università di Milano-Bicocca, in pensione dal 2015.
Dalle carte dell’inchiesta emerge che Guglielmo Fransoni (ora ai domiciliari) insiste con Giuseppe Zizzo per conoscere i candidati che i «milanesi» vorrebbero abilitare. Arriva la lista. Vengono aggiunti altri tre nomi. Si frena. «C’è Marino, Marino bisognerà portarlo. Quindi comunque diciamo di milanesi, o comunque di persone che circolano su Milano, c’è un gruppo. Cioè poi di milanesi, nel senso della scuola milanese, almeno ci sono quei tre». Nella conversazione intercettata dalla Gdf, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, «emerge come il merito abbia scarsissimo valore (...) Giuseppe Zizzo fa riferimento all’amicizia e, solo da ultimo, alla ‘stima’, senza tuttavia tenere in alcun conto il fatto che essi possano o meno meritare l’abilitazione secondo i criteri già dettati». Nell’ordinanza vengono delineate le trattative fra i professori, i «calcoli» prima del voto: se un commissario non si oppone a un nome, l’altro non ostacolerà «i suoi». Fra fiumi di veleno e accuse reciproche per legittimare o delegittimare un candidato o l’altro, c’è anche chi parla dell’interesse dietro chi fa «pressing» per Francesco Tundo, dicendo anche che «la moglie è assessore a Milano, quindi ha delle influenze politiche» ed «è molto potente del Pd».