Una scultura per illuminare il Vetra Building

L’opera di Patrick Tuttofuoco svelata nel giorno dell’inaugurazione del restyling dell’ex Esattoria, progettato dallo studio Il Prisma

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Si è acceso ieri sera il “Vetra Building“, ristrutturazione dell’ex Esattoria civica in piazza Vetra 17 progettata dagli architetti e designer de Il Prisma per conto di Axa Im Alts. Inaugurato ieri sera, con il sindaco Beppe Sala presente all’accensione, appunto, di un’installazione luminosa, “X” dell’artista Patrick Tuttofuoco, incastonata nella facciata del palazzo alle spalle di via Torino a simboleggiare la rinascita di questo edificio, trasformato da luogo di passaggio (e anche degrado) a spazio anche pubblico, oltre che commerciale. Il Vetra Building è costituito da due corpi di fabbrica (la superficie complessiva è di quasi 30mila metri quadrati) che ospitano un nuovo complesso direzionale su cinque livelli, con una “food court“ al piano terra.

"Il progetto è pensato per entrare in risonanza con le potenzialità del luogo, per generare un’esperienza il più possibile immersiva e coinvolgente. Quello che restituiamo oggi al quartiere è un nuovo ecosistema aperto, vario. Un’esperienza che non si spegne quando termina l’orario di lavoro ma che anzi si accende di vita evolvendo durante le ore del giorno, nei diversi momenti della settimana e dell’anno", racconta Stefano Carone, managing partner de Il Prism. "Vetra Building è un intervento di rigenerazione urbana che vuole riattivare il dialogo tra un ex edificio pubblico e la porzione di città da cui si era barricato", aggiunge Sebastiano Pasculli, associato e team leader de Il Prisma. "Nel cuore del Parco delle Basiliche di Milano, un intero isolato si rianima grazie alla progettazione di spazi pensati per una ritrovata socialità che vada oltre le moderne esigenze lavorative". All’inaugurazione c’era anche l’artista che firma l’installazione luminosa site-specific, "iconica sottolineatura di quel processo di rinascita e “ illuminazione ” che ha guidato l’intero progetto di riqualificazione e ristrutturazione", secondo Helga Marsala, curatrice di Artribune. Il direttore della testata Massimiliano Tonelli insiste sull’urgenza di recuperare il dialogo tra arte pubblica e architettura: Sono convinto che Milano sia stata e sarà anche nel post pandemia “avanti” su tante cose sia nell’ambito italiano, ma anche rispetto a tante città europee.

Questo non avviene però riguardo all’arte pubblica: i progetti immobiliari, di riqualificazione, di rigenerazione e di nuova urbanistica sono innumerevoli, ma quasi mai si pensa a caratterizzare edifici e neonati quartieri con opere d’arte e coinvolgendo gli artisti. Al Vetra Building proviamo a proporre un prototipo di quale dovrebbe essere l’approccio per il futuro: non si può parlare di rigenerazione urbana se non si inseriscono dei contenuti artistici nei progetti".

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