"Un esempio contro l’indifferenza" In classe entra un pezzo di storia

Il sacrificio di Fausto Cibra deportato per essersi ribellato ai nazifascisti

Migration

"Un esempio contro l’indifferenza". In classe alle medie per raccontare un pezzo di storia pioltellese che si lega a quella del Paese: il sacrificio di Fausto Cibra, deportato per essersi ribellato ai nazifascisti. La storia del ventenne con la schiena dritta nelle parole dalla scrittrice Fiorenza Pistocchi per tutti i ragazzi, ogni settimana l’autrice incontra un gruppo di studenti di seconda e terza.

Un percorso messo a punto prima della crisi sanitaria, congelato dal virus e ora avviato insieme all’assessora all’istruzione Jessica D’Adamo. Per i giovanissimi una lezione di vita raccolta in una pubblicazione curata dalla "penna" di casa e donata dal Comune a ciascun giovane. "Fausto Cibra è che parla di forza, di resistenza, di amicizia e lealtà - dice d’Adamo - valori su cui si fonda la nostra Costituzione, ma soprattutto valori che devono essere al centro della nostra comunità". Il giovane soldato dopo l’armistizio si rifiutò di arruolarsi nella Repubblica di Salò. "Una scelta difficile che gli costò due anni di prigionia in tre diversi campi di lavoro nazisti - sottolinea Pistocchi davanti a una platea dove non vola una mosca -. Molti non tornarono, ma Fausto sì e dopo le torture e i soprusi si arruolò a fianco del fratello Giacomo, vicecomandante dell’11esima Brigata Matteotti con sede in città, e prese parte alla Liberazione di Milano. I partigiani entrarono insieme ad altri pioltellesi con un camion e un carro armato da via Padova".

Bar.Cal.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro