GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Lombardia, cura del ferro da 14 miliardi: treni potenziati e tecnologia

Rfi presenta il piano delle priorità: lavori su nove linee. Scure sui passaggi a livello, convogli anche a Orio al Serio

Maurizio Gentile ad di Rfi l’azienda del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa della rete

Maurizio Gentile ad di Rfi l’azienda del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa della rete

Milano 21 febbraio 2019 - Per ora i fondi sono ancora quelli stanziati nel 2017. E gli interventi promessi sono per lo più noti, sono quelli che si trascinano, si attendono o dei quali si discute da tempo. Il piano presentato ieri da Rete ferroviaria italiana alla stazione Centrale di Milano, allora, ha soprattutto un pregio, non trascurabile: ora si è capito quali siano esattamente i progetti che Rfi intende portare a compimento per migliorare il trasporto ferroviario lombardo tra quelli messi in agenda negli anni e in quali tempi intenda farlo. Di riflesso, si è capito su quali progetti Regione Lombardia (comproprietaria di Trenord) e i pendolari lombardi devono vigilare da qui al 2025 perché siano effettivamente realizzati. Ad illustrarli, ieri, sono stati Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Claudia Cattani e Maurizio Gentile, nell’ordine presidente e amministatore delegato di Rfi, e Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia.

Il piano annunciato ieri parte dalla consapevolezza che «il 47% dei ritardi e delle soppressioni dei treni», assicura Battisti, è dovuto alle carenze dell’infrastruttura ferroviaria e per questo si prevede di dirottare in Lombardia 14,6 miliardi di euro a fronte dei 58 miliardi di investimenti preventivati in tutto il Paese. Di questi, 10,9 miliardi sono destinati al rinnovo, al raddoppio o al quadruplicamento dei binari lungo una rete che conta ancora 601 chilometri a binario semplice sui 1.733 chilometri totali: un terzo del totale. Altri 3,75 miliardi di euro serviranno per il ricorso alla tecnologia e, nella fattispecie, per nuovi sistemi di segnalamento che consentiranno di aumentare la frequenza delle corse, garantendo in alcuni casi un treno ogni tre minuti, grazie a un “distanziometro automatico”. Infine 170 milioni saranno spesi per la soppressione di 110 passaggi a livello e aumentare così velocità e sicurezza del trasporto ferroviario regionale. Al momento i miliardi effettivamente stanziati sono 8 e furono stanziati nel 2017. Questa la cornice, ora i dettagli. Nove le linee che saranno potenziate. Per la Milano-Rogoredo-Pavia e per Tortona-Voghera previsto il quadruplicamento dei binari. In entrambi i casi l’avvio dell’iter autorizzativo è previsto per il 2020 mentre l’entrata in esercizio dei nuovi binari non avverrà prima del 2024.

Quindi ecco il raddoppio della Milano-Mortara (avvio dell’iter nel 2020) e della Codogno-Cremona-Mantova, con consegna della prima tratta (Piadena-Mantova) entro settembre 2021 e attivazione a maggio del 2025. Nella lista dei potenziamenti garantiti da Rfi ci sono infine la Milano-Genova (attivazione nel 2023), la Rho-Gallarate (nel 2020 la consegna dei lavori per la tratta Rho-Parabiago e successiva attivazione nel 2024), la linea Ponte San Pietro-Bergamo-Montello (pronta dal 2024) e il collegamento ferroviario tra la stazione e l’aeroporto di Orio Al Serio (i treni arriveranno a dicembre 2023). Soddisfatto Fontana: «Quello presentato da Rfi mi sembra un piano di investimenti massiccio e questo è dovuto al fatto che abbiamo ristabilito un rapporto di proficua collaborazione con le Fs e con Rfi e abbiamo potuto affrontare il tema del trasporto ferroviario in ogni suo aspetto: treni, assunzioni di personale e, ora, potenziamento dei binari». Critico Pietro Bussolati, consigliere regionale del Pd: «Gli investimenti sono an cora quelli del Governo Gentiloni, non c’è un euro in più».

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