GIULIA BONEZZI
Cronaca

Sanità, Guido Bertolaso ai privati: “Fate più visite, così tagliamo le liste d’attesa”

“Confronto aperto e costruttivo” tra Regione e associazioni di categoria della sanità privata, in vista del 31 maggio quando dovranno essere firmati i contratti col servizio sanitario regionale, nella fattispecie le Ats

Per il settore privato, le visite sono le prestazioni con i più alti tempi d’attesa e meno remunerative

Per il settore privato, le visite sono le prestazioni con i più alti tempi d’attesa e meno remunerative

Milano, 16 maggio 2025 – Il calumet della pace si fuma nella forma salutare dello scambio di note tra le associazioni di categoria della sanità privata convenzionata e la Regione, celebrando il "confronto aperto e costruttivo" sulle "sfide che attendono il sistema sanitario regionale" testé consumatosi tra l’assessore al Welfare Guido Bertolaso e il suo direttore generale Mario Melazzini, da una parte, e dall’altra Ivan Colombo, Michele Nicchio, Marcellino Valerio e Piero Potestio, presidenti lombardi di Confindustria Sanità e servizi, Aiop, Aris e Anisap. Che s’è concluso con l’assessore a ribadire l’importanza dei privati nel sistema ("Solo lavorando insieme possiamo migliorare i tempi d’accesso alle cure"), i privati ad assicurare "piena collaborazione", e la compagnia a riaggiornarsi la prossima settimana per "un incontro più tecnico in cui discutere le nostre proposte", chiosano i privati.

I tempi sono stretti: i contratti col servizio sanitario regionale, nella fattispecie le Ats, i fornitori avrebbero dovuto firmarli per fine aprile, ma la scadenza è stata posticipata al 15 maggio e poi al 31, e l’incontro di ieri era originato dalle loro lagnanze di difficoltà nella negoziazione con le Ats e il Welfare.

"La sinistra ci accusa di esserne succubi ma la sanità privata scrive protestando che non li tuteliamo", aveva osservato alla vigilia del match Bertolaso, che nella nota fa sapere d’aver "invitato gli operatori privati ad aumentare il numero di prestazioni erogate in convenzione, con l’obiettivo di contribuire ancor di più alla riduzione delle liste d’attesa". Il sistema lombardo, lo ricordiamo, prevede che la Regione indichi ai fornitori privati quali prestazioni erogare in regime di servizio sanitario nazionale solo per il 6% del loro budget ricoveri e per il 10% del budget ambulatoriale, fissando obiettivi che prevedono penalizzazioni se non conseguiti. Ma soprattutto sulle visite, prestazioni ad alti tempi d’attesa e poco remunerative (lo Stato le paga poco più di 22 euro), i privati hanno ridotto l’erogazione con la mutua rispetto al pre-pandemia, incrementando voci più vantaggiose come le analisi di laboratorio ma soprattutto aumentando molto le visite a totale pagamento per i cittadini, costretti a rivolgersi al privato proprio dalle attese.