Tram arancioni Uno spiraglio contro la chiusura

Una piccola speranza per non interrompere le corse dei tram arancioni della “Milano-Limbiate” a ottobre. Grazie a un ordine del giorno, presentato poche ore fa dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Massimo De Rosa, cittadino cormanese, all’ultima seduta del parlamento lombardo sull’assestamento di Bilancio 2022-2024, Giunta Fontana e Regione Lombardia si impegneranno a interloquire con il governo nazionale, con il Comune di Milano e con Atm per garantire la “fondamentale continuazione del servizio della tranvia Milano-Limbiate, chiarendo quali siano i necessari interventi minimi per scongiurare la chiusura, anche temporanea, di questa tratta”.

In poche parole, si potrebbe aprire un fronte di discussione tra i vari enti ma senza lo stanziamento, da parte del Pirellone, di risorse economiche sia per la messa in sicurezza della linea tranviaria attuale, stimata in 6 milioni di euro, sia per la riqualificazione futura, con un aumento di circa 24 milioni, da aggiungere ai complessivi 153 milioni già previsti: risorse queste, richieste da parte di De Rosa nel suo ordine del giorno. Le tempistiche, peraltro, sono davvero strette, visto che il fermo dei tram, sostituiti dai bus, sarà tra un paio di mesi: "Ho ritenuto necessario impegnare il consiglio regionale e la giunta a scongiurare questo pericolo - precisa De Rosa -. Tra i pendolari c’è grande sconforto. Il trasporto pubblico locale nel Nord Milano, andrebbe potenziato e incentivato, non smantellato". Non manca anche la polemica politica: "La richiesta del mio ordine del giorno all’assestamento di Bilancio è stata sottoscritta da tutte le forze politiche - continua De Rosa -. Purtroppo la Lega, confermandosi il partito del no alle opere utili ai cittadini e del sì alle opere inutili, ha negato l’impegno economico. Speriamo che questo impegno di Regione Lombardia possa rivelarsi sufficiente a evitare, almeno per il prossimo autunno, la sospensione del servizio". A chiedere che il tram resti in funzione sono soprattutto i 2.500 pendolari giornalieri che si muovono su quella che è rimasta l’unica tranvia interurbana italiana in esercizio, da M3 Comasina a Limbiate.

Giuseppe Nava

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