Top 200, business diversificati "Ma ora la vera sfida è l’ambiente"

Realtà, produzione, numeri. Le più grandi: Rialto Spa a Bresso, Janssen a Cologno e Coca Cola a Sesto

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di Laura Lana

La prima azienda del Nord Milano, per fatturato e numero di addetti, è la Rialto Spa, la società che gestisce i supermercati Il Gigante. Nata a Sesto, ha la sede centrale a Bresso in via Clerici e il prossimo anno compirà i 50 anni: conta 4.794 addetti e un fatturato di 994.640.489 euro. È uno scenario ricco e variegato quello che appare dalla "Top 200", la prima ricerca sulle aziende del territorio elaborata dal network NordMilano24 in collaborazione con Prima Cooperativa e Istituto Gatti, che è stata presentata l’altra sera allo SpazioMil. Al secondo posto c’è Janssen, azienda farmaceutica di Cologno Monzese con 1.227 lavoratori. Terza in classifica, Coca Cola che pochi anni fa ha spostato il suo quartier generale a Sesto. Otto aziende superano i mille dipendenti, ma ce ne sono anche di micro, con meno di 10 addetti: la Bergamo Italian Engineering srl di Cologno ne conta uno, secondo il dossier.

"Ci sono due dati fondamentali. Il primo è che la quota impegnata sul territorio, come investimento pubblico, anche se in ripresa non è ancora paragonabile al decennio scorso - spiega il professor Vito Moramarco, responsabile di Altis, l’alta scuola impresa della Cattolica -. La seconda considerazione è che questo territorio, il Nord Milano, continua a produrre con grande varietà". Solo a Sesto si contano 5.500 imprese: dal negozio di vicinato fino ad Heineken. "In una modificazione strutturale dell’economia, come quella che abbiamo vissuto, è un bene. Perché la diversificazione, in situazioni difficoltà, fa stare il sistema a galla", sottolinea Moramarco. "Creare valore condiviso, economico, sociale, ambientale è la sfida di oggi", dice Alessandro Sancino, professore associato in Economia e Azienda presso l’Università Milano-Bicocca. Una mission bene rappresentata dalla Manutan di Cinisello, dove l’età media dei collaboratori è di 32 anni. "Siamo in tutta Europa ma restiamo legati a Cinisello - raccontano i vertici -. Crediamo nelle aziende territoriali". C’è chi sul territorio continua a investire, come la BLS a Cormano. "Prima del Covid eravamo una multinazionale tascabile, che produceva già dispositivi di sicurezza - ricorda Pier Paolo Zani -. Se il Sacco usava 50mila mascherine all’anno ora usa la stessa quantità ogni giorno: questo dà l’idea dell’impatto che la pandemia ha avuto su di noi".

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