"Tifiamo anche a distanza: Inter-Milano dalle ultime pagine dei giornali"

Roberto Zaccaria, amministratore della chat dei tifosi di Interspac, parla dell'attesa per la stracittadina di Milano e dei suoi ricordi legati ai derby. Una partita che si vive con apprensione ma anche con l'entusiasmo di una presenza folta nell'Italia e di un simbolo come Lautaro Martinez.



"Tifiamo anche a distanza: Inter-Milano dalle ultime pagine dei giornali"

"Tifiamo anche a distanza: Inter-Milano dalle ultime pagine dei giornali"

La chat di Interspac è silente, aspetta il grande evento. L’amministratore della chat dei tifosi riuniti da Carlo Cottarelli, ex commissario per la spending review, per il progetto di azionariato popolare nato ormai qualche anno fa è Roberto Zaccaria. Tifoso a distanza, ultimamente: "Guardo le partite da Roma, ma sono stato a Istanbul per la finale di Champions".

Come vivrà la stracittadina?

"È una classica, alla vigilia di queste sfide c’è sempre forte apprensione. Si cerca di avere fiducia valorizzando i punti forti della squadra. Io la vedrò da casa, ma molti amici e colleghi di Interspac saranno al Meazza. E le chat dei tifosi sono un po’ una versione allargata dello stadio".

Cosa si sente alla vigilia?

"Il punto di vista è altamente individuale. Si guarda a come sono tornati i giocatori dalle nazionali dopo la sosta. L’Inter ne aveva 17, tanti. C’è anche un’apprezzabile e folta presenza nell’Italia che sottolinea un certo percorso sul mercato. Sono giorni in cui il giornale si legge al contrario, partendo dalle ultime pagine..."

C’è fermento nella vostra chat?

"La regola è che dovremmo parlare solo di questioni attinenti al progetto per entrare in società, per cui spesso è dormiente. Quando però c’è una partita del genere scattano i commenti. Io dovrei, da amministratore, riportare un po’ all’ordine, ma alla fine non ci si riesce".

Ricorda un derby cui si sente legato?

"Parecchi. Purtroppo anche uno molto brutto, quello dello 0-6 alla vigilia delle elezioni politiche del 2001. Personalmente, essendoci ancora Berlusconi e Moratti che non aveva ruoli ma è stato spesso vicino a una candidatura a Milano nel centrosinistra, la vedevo simbolicamente con una lettura politica. Non andò proprio benissimo".

Tra quelli positivi?

"Certamente i due di quest’anno in Champions. Non ero a San Siro e ho molto invidiato chi c’era: sono state tra le più belle partite della storia recente".

Nei prossimi anni, per motivi differenti, potrebbe essere impossibilitato a recarsi da tifoso a San Siro...

"Io sono favorevole alla ristrutturazione del Meazza: è un simbolo della storia del club e andrebbe tenuto come tale".

Parlando di simboli: quello di oggi è Lautaro Martinez?

"Ho avuto come idoli Angelillo, il mio primo ricordo da tifoso. Poi Mariolino Corso. Ronaldo. Oggi direi che il capitano è quello cui siamo legati tutti".

Mattia Todisco