Test sierologici, scatta la regola dei tamponi

Humanitas sospende i test in attesa del contratto con Ats. Che ottiene dai francesi 1.600 diagnosi al giorno in più per la sanità pubblica

I test sierologici

I test sierologici

Milano, 24 maggio 2020  - «Vi informiamo che i test sierologici sono sospesi, in attesa di indicazioni da parte delle autorità sanitarie competenti", si legge sul sito dell’Humanitas, alla pagina delle prenotazioni dei prelievi per cercare gli anticorpi al coronavirus. Una decisione presa in seguito alla circolare dell’Ats Metropolitana, che giovedì ha precisato che le regole stabilite il 12 maggio dalla Regione per i test sierologici extra servizio sanitario valgono non solo per venderli (od offrirli) alle aziende, ma anche ai singoli cittadini, cui l’esame non è impedito ma sconsigliato (dato che non garantisce di non essere infettati, men che meno “patenti d’immunità”).

Prima di partire con un servizio, ha chiarito l’Agenzia di tutela della salute, si deve attendere "la conclusione delle istruttorie con Ats", pena un inadempimento contrattuale se il privato lavora per il sistema sanitario regionale; e dunque fornire garanzie di essersi procurati tamponi di controllo per almeno il 10% delle persone che s’intendono testare. Se i tamponi vengono processati in un laboratorio accreditato per lavorare per la Regione, serve anche un contratto preliminare che assicuri che saranno venduti solo il 20% dei test molecolari prodotti in più rispetto a quanti quel laboratorio ne riuscisse a fare per la sola sanità pubblica. Humanitas, si apprende dal Gruppo, aveva aperto i test sierologici ai privati cittadini la scorsa settimana, dopo il via libera regionale, e ha effettuato prelievi all’Irccs di Rozzano e in alcuni poliambulatori milanesi, "garantendo ai positivi il tampone il giorno successivo" (il kit utilizzato è dei più attendibili) "e scoprendo anche persone positive al virus".

La sospensione temporanea è scattata venerdì "dopo un’interlocuzione con Ats". Per i tamponi Humanitas si appoggia al suo laboratorio interno, che fa parte della rete regionale, come MultiMedica e Auxologico, altri due gruppi partiti immediatamente coi test ai “singoli” (che, a ieri sera, non risultavano sospesi). Intanto l’Ats, a quanto Il Giorno apprende, ha già concluso un primo "contratto di scopo" coi francesi di Cerba Healthcare, che analizzavano 300 tamponi al giorno per la sanità pubblica e ora nei laboratori di Grenoble ne processeranno duemila in più (di cui almeno 1.600 destinati sempre al servizio sanitario lombardo). Anche Synlab, a quanto si apprende, avrebbe firmato un contratto di scopo con un’Ats: il colosso della diagnostica, che il 15 maggio era partito coi sierologici ad accesso diretto nei suoi 130 punti prelievo, ha annunciato che da lunedì partirà in 13 centri coi "tamponi in regime di solvenza" (a 70 euro più 15 di prelievo), riservati esclusivamente a chi è risultato positivo a un sierologico nelle sue strutture. In base alle regole lombarde, chiunque risulti positivo a un test sierologico attendibile ("specificità non inferiore al 95% e sensibilità non inferiore al 90%") dev’essere segnalato all’Ats e stare in quarantena fino all’esito del tampone, anch’esso obbligatoriamente segnalato nel flusso regionale (se è positivo, la regione rimborsa il costo stabilito per la prestazione, 62,89 euro).

Mentre chi è positivo ai test rapidi pungidito, detti "saponetta", dev’essere sottoposto a un test più attendibile. Anche se il professor Massimo Galli, stando al comunicato stampa di un’azienda marchigiana che commercializza test rapidi cinesi, avrebbe dichiarato che "i test rapidi presentano un vantaggio clamoroso rispetto agli esami di laboratorio" perché più agili, e sulla loro accuratezza avrebbe detto d’aver riscontrato su cento abitanti di Castiglione d’Adda "esiti sovapponibili" a quelli dei sierologici col prelievo, l’orientamento del Ministero della Salute, nell’ultima circolare del 9 maggio, rimane allineato alle indicazioni dell’Oms e dei Cdc europei: i test rapidi, "essendo di natura puramente qualitativa, possono solo indicare la presenza o assenza di anticorpi. Non vi sono al momento evidenze prodotte da organismi terzi in relazione alla loro qualità". © 

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