NICOLA PALMA
Cronaca

Tassametri manomessi: nei guai due conducenti

Indagine dei ghisa nata dalle segnalazioni dei clienti: costi più alti del 40%. Il marchingegno azionato con un tasto velocizzava gli scatti delle corse

Taxi

Il trucco era sotto il tappetino: un marchingegno collegato con fili elettrici al tassametro. Bastava che il conducente pigiasse un tasto per azionare il congegno e far scattare più rapidamente il meccanismo che calcola il prezzo delle corse sulle auto bianche. In questo modo, i costi salivano anche del 40% rispetto all’importo normale. Lo stratagemma illegale è stato smascherato dagli agenti della Freccia 1 della polizia locale, specializzati nel contrasto all’abusivismo nel trasporto pubblico non di linea: due tassisti con regolare licenza sono stati indagati per truffa; e ora rischiano anche pesanti sanzioni disciplinari, che possono arrivare fino alla revoca del permesso di caricare clienti a pagamento. Tutto è nato nelle scorse settimane dalle segnalazioni di alcuni clienti: abituati a fare sempre lo stesso tragitto in taxi, hanno notato un evidente scostamento di prezzo tra una corsa e l’altra.

Le palesi e ingiusticate differenze di costi, considerato che i chilometri percorsi erano sempre gli stessi, hanno fatto scattare un campanello d’allarme, che si è poi tradotto in un alert alla polizia locale. Da lì sono partiti gli accertamenti investigativi dei ghisa delle Frecce, che, stando a quanto risulta al Giorno, sono riusciti a identificare due conducenti che avevano installato il meccanismo "accelera-tassametro" a bordo delle rispettive vetture. Una volta ottenuti i riscontri necessari, martedì sono scattate le perquisizioni, che hanno portato al sequestro delle macchinette nascoste. Secondo le informazioni a disposizione, gli agenti sarebbero pure risaliti all’officina compiacente, ma i controlli non avrebbero dato esito.

Oltre alla truffa, gli investigatori hanno ipotizzato anche il reato previsto dall’articolo 472 del codice penale ("Chiunque fa uso, a danno altrui, di misure o di pesi con l’impronta legale contraffatta o alterata, o comunque alterati, è punito con la reclusione fino a 6 mesi o con la multa fino a 516 euro"), anche se ora le ipotesi di accusa verranno vagliate dal pm che ha coordinato l’inchiesta-lampo. Non è la prima volta che alcuni tassisti ricorrono a escamotage illegali per guadagnare di più, a scapito degli ignari passeggeri e a danno dell’immagine della stragrande maggioranza dei padroncini onesti: negli anni scorsi, casi simili erano emersi in altre grandi città, da Roma a Genova e Napoli. "Si conferma ancora una volta – sottolineano i delegati del Sulpl Daniele Vincini e Sergio Bazzea – la professionalità dei colleghi delle Frecce, impegnati tutti i giorni a sanzionare i comportamenti fuorilegge".