M.V.
Cronaca

Stangata tasse, l'associazione Amici della Martesana rischia di chiudere

Si tratta di un gruppo di volontari che ripulisce il quartiere e lo valorizza con un mercatino domenicale. Tariffa da pagare? "Rientra nel regolamento..."

Associazione Amici della Martesana-Greco

Milano, 1 marzo 2017 - La Tarsu-G deve essere versata nel momento in cui viene occupato uno spazio in maniera temporanea. È La tassa rifiuti giornaliera. Ma perché chiederla ora, per l’anno 2011, peraltro per una occupazione del 2012? È quel che si domanda l’associazione Amici della Martesana-Greco, che organizza “El mercatel su la Martesana”. «Allo 02.02.02 ci hanno risposto che non danno appuntamenti per questioni di questo genere». E noi del Giorno lo abbiamo domandato agli uffici comunali. La risposta è che, a suo tempo, al momento della presentazione della richiesta di occupazione suolo pubblico, non era stato possibile stimare la cifra dovuta dal contribuente. Motivo per cui, di norma c’è una sorta di postilla sul documento di rilascio: sulla scia del «verrà richiesto successivamente». E proprio perché la lettera è stata spedita ora, non è stata calcolata neppure la mora.

Insomma, in parole spicce: il fatto di dover pagare la tassa era stato indicato fin dall’inizio. E molto probabilmente, veniamo a sapere sempre dagli uffici di Palazzo Marino, i cittadini potranno rateizzare l’importo degli anni successivi. Una consolazione? Non proprio, per l’associazione che chiede di non ostacolare chi si mette d’impegno per portare decoro, allegria e socialità. «Di questo passo, rischiamo di chiudere». Sono stati chiari, i cittadini che domenica hanno raccolto firme da affiancare a un appello rivolto al sindaco Sala.

Chiedono una mano, di non mettere in difficoltà chi si adopera per valorizzare un quartiere creando un momento d’incontro ma anche tutelando un bene ambientale e storico-culturale unico in Europa come il Naviglio Martesana e ciò che lo circonda. Il Comune non si tira indietro: viene assicurato che c’è l’impegno a contattare i responsabili dell’associazione per un confronto, visto che tra le richieste c’è anche quella di poter avere un appuntamento e che è emerso il desiderio di una “maggior fluidità” nel rapporto con l’amministrazione. In ogni caso, rimarca Palazzo Marino, la tariffa richiesta va pagata perché rientra nel regolamento.