Tangenti in Lombardia, la Procura vuole chiedere giudizio immediato

Intanto Caianiello, tramite il suo avvocato, chiede di spostare un filone dell'inchiesta a Varese

Nino Caianiello

Nino Caianiello

Milano, 20 maggio 2019 - La Procura di Milano ha intenzione di chiedere il giudizio immediato per i primi capitoli dell’indagine sul sistema di corruzione e di spartizione di appalti e nomine in Lombardia al centro delle 43 misure cautelari, di cui 12 in carcere, notificate lo scorso 7 maggio. Intanto Gioacchino Caianiello, l’esponente azzurro varesino ora in cella, e ritenuto il «burattinaio» del sistema corruttivo, intende sollevare la questione della competenza territoriale e chiedere il trasferimento di un filone d’indagine a Varese. 

I pm si apprestano intanto a sentire altri imprenditori per raccogliere ulteriori riscontri che riguardano non solo la tranche dell’inchiesta ma anche nuovi filoni sui quali sono in corso accertamenti. Tra questi quello relativo ai supermercati Tigros, un giro d’affari sul quale gli investigatori vogliono vederci chiaro. dopo l’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi e il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, tra gli ultimi in ordine di tempo ad essere iscritti figura Paolo Orrigoni, amministratore delegato di Tigros tirato in ballo dall’imprenditore Pietro Tonetti, ai domiciliari Orrigoni, ex candidato sindaco di Varese per il centrodestra, voluto dalla Lega con il benestare di Fi, ora è accusato di corruzione.

D’intesa con Tonetti avrebbe versato l’anticipo di 50 mila euro della presunta tangente mascherata sotto forma di incarico a uno studio di ingegneristica per ottenere la variante di destinazione d’uso di un terreno a Gallarate su cui aprire un nuovo punto vendita.

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