Tagli last minute ai fondi caregiver. L’ira delle associazioni per i disabili: "Nebbia sul futuro, si torni indietro"

Il Piano nazionale non autosufficienza: dal 1° giugno i contributi ai familiari sostituiti da servizi erogati dai Comuni. Ledha fa appello al ministero, Aisla attacca la Regione. Le opposizioni: "Ecco la vera destra, che vergogna". .

Tagli last minute ai fondi caregiver. L’ira delle associazioni per i disabili: "Nebbia sul futuro, si torni indietro"

Tagli last minute ai fondi caregiver. L’ira delle associazioni per i disabili: "Nebbia sul futuro, si torni indietro"

La delibera è stata approvata giovedì nell’ultima Giunta regionale dell’anno. "All’unanimità", sottolinea l’Aisla, che rappresenta i malati di sclerosi laterale amiotrofica: una delle associazioni che ieri hanno scatenato la protesta per i tagli ai contributi alle persone disabili assistite da caregiver familiari. "A partire dal primo giugno 2024, più di settemila persone con disabilità gravissima che vivono in Lombardia vedranno decurtare da 650 a 400 euro mensili il proprio contributo per l’assistenza domiciliare. Una situazione analoga riguarderà ulteriori diecimila persone con grave disabilità che ricevono contributi dai Comuni", denuncia la Ledha, Lega per i diritti delle persone con disabilità, spiegando che la Regione Lombardia non fa che recepire "quanto previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza, che prevede la progressiva conversione dei sostegni offerti in forma di contributi in servizi erogati in forma diretta. Sappiamo che la Direzione generale Welfare della Regione ha inviato al ministero del Lavoro e delle politiche sociali la richiesta di rinviarne l’attuazione, facciamo appello al ministero perché risponda in tempi rapidi e in modo positivo".

"Le prestazioni e i servizi per le persone disabili sono già drammaticamente sottofinanziati – sottolinea l’associazione – e la scelta di essere assistiti dai propri familiari non trova già un adeguato sostegno economico". Con la delibera "si riduce sensibilmente il poco già previsto. Il piano regionale prevede ogni mese la conversione dell’equivalente di un milione 750 mila euro oggi destinato a sostenere il lavoro dei caregiver familiari in ore di assistenza", ma "chi se ne occuperà? I servizi comunali che già oggi stentano a sostenere il carico di lavoro? Chi incontrerà queste persone e i loro nuclei familiari, molti sconosciuti ai servizi sociali comunali? Con quale personale saranno gestiti i nuovi servizi, dato che già si fatica a trovare educatori, Oss e altre figure qualificate per l’assistenza domiciliare e scolastica?". Ledha e Aisla rimarcano inoltre che il provvedimento costituisce "una clamorosa smentita dei principi di libertà di scelta e di sussidiarietà su cui si fonda" il modello socio-sanitario lombardo.

Aisla punta il dito anche contro la Regione: "circa mille" dei settemila lombardi colpiti dal taglio alle misure B1 e B2, "supportate con risorse statali del Fondo nazionale per la non autosufficienza e con risorse regionali" e che "hanno sempre garantito un contributo mensile per valorizzare l’assistenza fornita dal caregiver familiare" sono "persone con Sla, eppure l’assessora alla Famiglia Elena Lucchini non ha coinvolto la nostra associazione nel confronto". Sono circa tremila su 11 mila disabili gravissimi in Lombardia, stima Aisla, quelli assistiti "solo dal caregiver familiare" il cui sussidio scenderà da 650 a 400 euro da giugno. Ancora: "Si stima che per circa 250 persone con dipendenza vitale da macchinari il contributo si ridurrà da 900 a 700 euro; i ragazzi disabili che frequentano la scuola e chi ha disturbi dello spettro autistico vedrà il sussidio ridotto da 750 a 400 euro" mentre "resteranno pressoché invariati gli importi per 3.600 famiglie che possono permettersi un assistente familiare ma l’unica eccezione riguarda poco più di cento persone in condizione di dipendenza vitale, come chi ha Sla, per cui il contributo si riduce da 1.300 a 1.200 euro". "È arrivato il “pacco di Capodanno” - concorda Fortunato Nicoletti di “Nessuno è escluso” –. Gli importi si modificheranno dal primo giugno, ma certamente non basteranno sei mesi per mutare un sistema già totalmente inadeguato".

Anche le opposizioni al Pirellone annunciano battaglia: "Una vergogna che mostra il vero volto della destra lombarda - tuona il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino –. Ecco i tagli che Fontana e soci hanno negato, sono sulla pelle dei più deboli. Ci battemo per correggere questo obbrobrio". "Il centrodestra lontano dall’aula consiliare dove avremmo bloccato i lavori, approfittando delle tenebre fra Natale e Capodanno umilia ancora una volta tutti quei caregiver familiari che quotidianamente si occupano delle persone con disabilità - concorda Nicola Di Marco, capogruppo dei 5 Stelle -. Ancora una volta questa destra si conferma nemica di chi è in difficoltà".